Voli commerciali e visita ufficiale di Stato, si consolida la pace nel Tigray

Vatican News

Fausta Speranza – Città del Vaticano

L’Ethiopian Airlines ha confermato la ripresa imminente dei voli commerciali verso Mekele, la capitale del Tigray, Stato settentrionale da due anni al centro di un conflitto con le truppe federali di Addis Abeba. Questi voli consentiranno alle famiglie di riunirsi, faciliteranno il ripristino delle attività commerciali, stimoleranno il flusso turistico e porteranno molte più opportunità che serviranno alla popolazione.

Nel Tigray la delegazione di Addis Abeba

La notizia della ripresa dei voli è arrivata all’indomani della visita nella regione di una delegazione etiope guidata dal presidente del parlamento Tagesse Chaffo, la prima di questo tipo dalla firma di un accordo di pace lo scorso 2 novembre. La stampa ha parlato di “storico dialogo” sul processo di disarmo e sul ritiro delle forze armate eritree alleate del governo etiope. La delegazione di Addis Abeba è arrivata lunedì scorso a Macallè (capitale del Tigray) e ha incontrato i vertici del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf), il partito politico e movimento armato che dal novembre 2020 al novembre 2022 ha combattuto contro Addis Abeba per la secessione della regione settentrionale etiopica del Tigray. I dettagli di ciò che è stato discusso lunedì in merito al ritiro delle forze eritree non sono stati rivelati da nessuna delle parti, ma i leader del Tigray hanno affermato che le discussioni sono state “cordiali e storiche”. “Sono state tenute discussioni fruttuose ed è stata raggiunta un’intesa importante”, ha dichiarato Getachew Reda, consigliere del presidente del Tigray, che ha anche firmato l’accordo di pace con il governo etiope a nome del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf). “Il via libera al tanto atteso ripristino dei servizi (banche, collegamenti aerei, servizi eccetera) e il fatto che nessuno dei membri della delegazione governativa si sia preso la briga di assoldare guardie di protezione è una testimonianza della loro fiducia nell’impegno del Tigray per l’accordo di pace”, ha affermato Getachew. “Continueremo a costruire sui progressi mentre affrontiamo le sfide future”, ha aggiunto Reda. Il governo si è impegnato a riprendere completamente i servizi delle istituzioni e riparare le infrastrutture in tutte le aree della regione. 

Tappe del processo di pace

Di recente, i funzionari del Tigray avevano esortato il governo del primo ministro Abiy a rispettare i termini dell’accordo di pace per quanto riguarda il ritiro delle forze straniere e non federali. La presenza delle forze eritree nel Tigray è stata infatti un ostacolo al disarmo delle forze del Tigray previsto dall’accordo di pace firmato il 2 novembre in Sudafrica. Durante il secondo incontro dei negoziati di pace tenutosi a Nairobi la scorsa settimana, le parti hanno concordato di istituire un gruppo di monitoraggio congiunto per verificare l’attuazione dell’intesa. “Hanno tutti concordato e accettato di dare pieno accesso al team di monitoraggio e verifica dell’Unione africana, così da avere uno sguardo completo a 360 gradi per garantire che tutti gli elementi degli accordi vengano effettivamente implementati”, ha detto Kenyatta durante una conferenza stampa a Nairobi. L’ex-presidente del Kenya ha inoltre affermato che la sua squadra e i rappresentanti dell’Unione africana si recheranno presto nel capoluogo del Tigray per supervisionare i progressi dell’accordo di pace.

L’appello dell’Ue a non dimenticare gli aiuti umanitari

L’Unione europea e i suoi Stati membri si sono congratulati con il governo dell’Etiopia e con il Fronte popolare di liberazione del Tigray per la firma dell’accordo per una pace duratura attraverso la cessazione permanente delle ostilità e la successiva dichiarazione dei comandanti di alto livello sulle modalità di attuazione dell’accordo. In particolare, nel comunicato pubblicato il 22 dicembre scorso si elogia il lavoro del gruppo di alto livello dell’Unione africana per il successo della mediazione che ha portato agli accordi. Dall’Ue anche parole di raccomandazione: “L’attuazione dell’accordo sulla cessazione delle ostilità richiede una leadership forte e un meccanismo di monitoraggio solido e sostenibile per garantire, tra l’altro, che la cessazione delle ostilità sia rispettata da tutte le parti, aprendo la strada alla ripresa, alla ricostruzione e alla riconciliazione”. L’Ue ricorda l’importanza di una cooperazione attiva, costruttiva ed efficace con i meccanismi nazionali e internazionali per i diritti umani. Assicurando il supporto per l’attuazione degli accordi, l’Unione europea ricorda “gli enormi bisogni umanitari nell’Etiopia settentrionale e in altre parti del Paese che richiedono una risposta adeguata e ben coordinata, le necessità urgenti delle popolazioni colpite dal conflitto”. Dunque la richiesta precisa: “Sono fondamentali un accesso umanitario senza ostacoli a tutti coloro che ne hanno bisogno e il pieno ripristino dei servizi di base in tutti i settori”.