Come da tradizione, il Papa offrirà alle autorità politiche e religiose una medaglia coniata per l’occasione del viaggio apostolico. In pochi centimetri di diametro riassunti i quattro Paesi orientali attraverso i loro principali simboli, su cui domina la protezione della Vergine con il Bambino. Sul recto della medaglia, lo stemma papale. Dal 2013, per desiderio dello stesso Pontefice, non appare il suo ritratto ma c’è solo il suo stemma
Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano
Papa Francesco donerà, come di consueto, tra gli altri, la formella della medaglia commemorativa del viaggio e la medaglia d’oro del pontificato al presidente della Repubblica indonesiana, a quello di Timor-Leste e di Singapore e al governatore generale della Papua Nuova-Guinea, così come a ciascuna nunziatura apostolica dei quattro Paesi visitati. Al primo ministro di Singapore donerà una medaglia del viaggio.
Il dono, vincolo d’amicizia
Il dono è nella tradizione più arcaica ciò che si porta con sé quando si arriva in un luogo. Lo scambio dei doni è reciproco, tra ospite e ospitante, simbolo universale di amicizia e quindi di un vincolo; basta leggere i poemi greci per averne un’idea precisa e notare anche come quest’uso abbia mantenuto lo stesso significato nel tempo.
Un linguaggio dei tempi che mutano
Durante i suoi viaggi, il Papa dà e riceve doni che al di là del loro valore intrinseco, rivestono una valenza metaforica. Le medaglie sono tra questi e il fatto che vengano realizzate per l’occasione, che rechino immagini comprensibili in ogni luogo e in ogni lingua, sottolinea questi aspetti. Il rovescio o versus preannuncia i luoghi visitati o le occasioni nei loro aspetti fondamentali. Il diritto o recto riporta al Papa, al suo nome e all’anno di pontificato. Nelle medaglie papali il busto del Pontefice era soprattutto di profilo ma scorrendo nel tempo, sembra come voltarsi progressivamente, prima di tre quarti e poi in posizione frontale, finendo per prevalere. Il profilo, sulla tradizione delle monete greche e romane, ma anche rinascimentali, rende probabilmente maggiormente nel bassorilievo iscritto dei pochi centimetri a disposizione, ma imprime nella persona effigiata anche ieraticità e quindi un senso di distanza in chi le guarda. Forse proprio per eludere tutto questo le immagini dei Papi più recenti sono volti di tre quarti, o in posizione frontale, e talvolta sorridono. La medaglia per sua natura sembra voler fermare il tempo, commemora un’occasione ufficiale particolare, eppure evidenzia, al pari di ogni opera figurativa, i cambiamenti di stile, la percezione dei simboli, soprattutto i mutamenti del modo di comunicare: è un vero e proprio linguaggio di segni in miniatura.
Con Papa Francesco non il ritratto ma il suo stemma
Nei primi anni di pontificato, anche Papa Francesco è rappresentato di profilo o di tre quarti ma nel tempo, al posto del suo volto, sul diritto della medaglia, campeggia lo stemma papale. Appare assieme ad altre figure, ad esempio un bambino in quella annuale del II anno di pontificato. Infine prevale il suo stemma, accompagnato dal nome e dall’anno di pontificato: un cambio di stile che finisce per affermarsi totalmente.
Eleonora Giampiccolo, direttrice del Dipartimento numismatico della Biblioteca apostolica vaticana, infatti conferma che “dal III anno di pontificato, sulle medaglie ufficiali, così come sulle monete, di Papa Francesco non è più presente il suo ritratto, ma lo stemma, per una scelta dello stesso Pontefice. Non c’è una legge che stabilisca la presenza o meno dell’una o dell’altra raffigurazione. È vero che nelle medaglie in passato prevaleva la raffigurazione del busto, specialmente nelle annuali, ma in tempi più recenti non mancano esempi di medaglie ufficiali in cui troviamo lo stemma invece del ritratto. Mi riferisco, per esempio, ad alcune medaglie di Paolo VI e cioè a quelle celebrative del 39° Congresso Eucaristico di Bogotà (1968), del viaggio in Uganda (1969) e del viaggio in Estremo Oriente (1970). Esse recano lo stemma e non il ritratto. Per le monete, invece, nel passato si alternarono stemmi e ritratti indifferentemente”.
Arianna Cicconi ha realizzato la medaglia commemorativa per il viaggio di Papa Francesco in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Leste e Singapore dal 2 al 13 settembre 2024, coniata dall’azienda Senesi. La descrive ai microfoni dei media vaticani: “La medaglia è un insieme di simboli dei Paesi che il Papa visiterà. In particolare, abbiamo il Merlion per Singapore, l’uccello del Paradiso per la Papua Nuova Guinea, un ragazzo che indossa il kaibauk per il Timor-Leste che è un copricapo tradizionale, e infine il Garuda dorato per l’Indonesia, simbolo nazionale, cioè un’aquila dorata. Al centro, prosegue la designer – ho voluto inserire anche la figura di una Madonna con il Bambino in atteggiamento benedicente, così come a voler consacrare la visita del Papa. Infine, considerando che comunque questi a mio avviso sono dei Paesi con della natura di una bellezza incredibile, ho voluto aggiungere alcuni elementi come ad esempio fiori e piante tipiche e una striscia al centro con un elemento decorativo che ricorda l’acqua, perché questi sono dei luoghi con fortissime tradizioni legate al mare. Ho voluto creare questo omaggio che potesse racchiudere in sé sia un punto di vista culturale della tradizione e della natura che per questi popoli sono fondamentali”, conclude.
Una delle difficoltà maggiori dell’arte della medaglia è inserire e rendere leggibili così tanti simboli in uno spazio relativamente piccolo. Cicconi osserva che “ovviamente lo spazio è limitato e si cerca sempre di dare la stessa importanza a ciascun elemento, anche perché si può creare il rischio che poi la composizione risulti sovraffollata, e che gli elementi si vadano a perdere, si confondano. Creare il giusto equilibrio è abbastanza difficile, ma facendo vari tentativi si riesce sempre ad arrivare all’armonia desiderata”.
La committenza e l’ispirazione
“Mi sono state suggerite quali tipologie di simboli rappresentativi utilizzare che poi sono andata ad approfondire, vedere di cosa si trattava e come poterli inserire nella maniera corretta. Ad esempio il copricapo tipico del Timor-Leste all’inizio era solo stato citato dalla Segreteria di Stato e io non sapevo neanche cosa fosse. Ovviamente penso che un artista, un designer, debba sempre approfondire i suggerimenti che un committente gli dà, anche per poter creare un lavoro il più completo possibile”, spiega Arianna Cicconi.
Partire da un bozzetto
Riguardo la scelta dei simboli e degli elementi che faranno parte della composizione, l’artista spiega: “Di solito parto da uno schizzo anzi da una serie di schizzi che poi passano al vaglio del committente e in genere non si riesce a risolvere abbastanza rapidamente perché ci sono sempre delle preferenze o comunque uno stile che il richiedente preferisce”.
Uno stile sul solco della tradizione
Il tratto di Arianna Cicconi è classico, armonico, ispirato alla grande tradizione romana del barocco, come lei conferma: “A me piace molto uno stile classico decorativo. Sono molto propensa per questa tipologia di immagini e di rappresentazioni. Non mi trovo molto a mio agio con l’astrattismo o con il corrente linguaggio minimalista. Alcune volte mi sono stati richiesti questi tipi di progettazioni ma trovo più congeniale un linguaggio classico”.
I molti passaggi per realizzare una medaglia
Ma come si fa una medaglia? Quali sono i passaggi dal bozzetto all’oggetto finito? Arianna Cicconi spiega i passaggi principali che a livello tradizionale includono sempre la realizzazione di un modello in gesso, almeno fino all’avvento delle tecnologie digitali. “L’artista crea un bozzetto da cui si trae un modello in gesso che poi viene inserito in un macchinario chiamato pantografo che riesce a ridurre le dimensioni del bassorilievo che ha comunque un diametro maggiore – la medaglia che ho creato io è di 30 centimetri e quindi si tratta di una medaglia importante- si crea un modello in bronzo. Si fa una fusione in terra e si crea l’esatta riproduzione in bronzo che viene inserita all’interno del pantografo e riesce a ridurre le dimensioni perfettamente in scala, mantenendo la modellazione e il disegno. Riesce a ridurlo anche di molti centimetri e così si crea un punzone cioè un materiale creatore in positivo con un bassorilievo positivo e non scavato. Dal punzone si ottengono diversi coni che sono invece il negativo della modellazione. Dopo vari passaggi di rifinitura con altri punzoni si ottiene alla fine il conio che poi diventerà quello fondamentale, cioè quello che poi verrà utilizzato varie volte per la battitura di tutti i pezzi”.
Differenza tra medaglia e moneta
L’autrice della medaglia per il viaggio in Asia e Oceania alla domanda sulla differenza tra medaglia e moneta, spieche che “La medaglia innanzitutto è un prodotto artistico, può anche avere delle forme e dei rilievi particolari che si può anche astrarre dalla forma circolare che invece è quasi fondamentale per la moneta; inoltre può avere dei rilievi molto più alti e degli elementi particolari, ovvero degli inserti. Ci si può giocare molto di più a livello artistico. Sono pezzi più rari perché una medaglia ha una tiratura inferiore mentre la moneta ha anche un valore istituzionale perché ha un valore in sé, il valore nominale che si legge sul dritto della moneta c’è sempre, almeno per quanto riguarda le monete di circolazione, perché c’è anche una differenza tra le monete circolanti cioè quelle che si possono utilizzare per pagare e le monete da collezione che possono anch’esse essere più artistiche, che possono avere delle caratteristiche più originali, mentre le monete correnti rispettano delle rigorose caratteristiche di produzione, cioè un rilievo di una certa altezza, una dimensione specifica e soprattutto una determinata percentuale di metallo.
Una Sant’Anna giovane per il Canada
Arianna Cicconi ha realizzato anche altre medaglie per Papa Francesco, ad esempio quella per il viaggio apostolico in Canada del 2022. “È stata la prima medaglia per un viaggio apostolico che mi hanno chiesto di fare. Infatti è stata davvero un’emozione. Qualche anno prima, quando ero ancora nella Scuola dell’Arte della Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di Roma che ho frequentato fino al 2021, uno dei miei progetti è stato selezionato per la medaglia per il IX anno di pontificato di Papa Francesco. La medaglia del Canada, in particolare, è uno dei progetti che mi sono più cari perché mi piaceva molto la figura di Sant’Anna con la Bambina, Maria, in braccio e poi accanto a queste due figure una decorazione di foglie d’acero che sono il simbolo del Paese. Mi ricordo che mi è stato riferito che il Papa aveva apprezzato il mio disegno perché ero una delle poche tra tutti i suoi partecipanti a questo concorso che aveva rappresentato Sant’Anna con un’apparenza giovanile quindi con una bellezza anche innocente. Mi ha emozionato in modo particolare perché era proprio quello che volevo comunicare.