Isabella PIro – Città del Vaticano
Il nuovo pacchetto anti-Covid deve avere come punto fermo la promozione della “dignità e del valore di ogni vita umana e la protezione dei poveri e vulnerabili che sono le persone più a rischio”. È quanto scrivono i vescovi degli Stati Uniti in una lunga lettera ai membri del Congresso che si appresta a discutere il nuovo piano di aiuti dell’Amministrazione Biden per battere la crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia. Un piano condiviso nelle sue linee generali dai vescovi, che tuttavia esortano “con la massima fermezza” i legislatori a utilizzare i finanziamenti per promuovere politiche che salvaguardino tutte le vite umane, comprese quelle non nate, e che sostengano le famiglie in difficoltà nell’interesse del bene comune.
La lettera indica, in particolare, 13 priorità che vanno dalle vaccinazioni, test e cure anti Covid-19 gratuiti per tutti, alle politiche abitative e contro la fame, ai sostegni al reddito, all’occupazione e alla scuola, alla sicurezza sanitaria nelle carceri e in tutti i centri di detenzione fino agli aiuti internazionali degli Stati Uniti nella lotta globale alla pandemia.
Servono misure urgenti
I presuli chiedono in primo luogo l’approvazione di misure urgenti per affrontare la crescente crisi della fame che devono affrontare 29 milioni di americani e 12 milioni di bambini con l’estensione dei programmi federali di assistenza nutrizionale. La lettera chiede inoltre di rinnovare i fondi federali per i programmi abitativi a favore delle persone a basso reddito, compresi anziani e disabili.
Tra le priorità segnalate dalla missiva il pari accesso ai fondi di emergenza stanziati per le scuole statali e non statali, che hanno subito un duro colpo dalla pandemia. Inoltre, secondo i vescovi, nell’attuale situazione di precarietà e insicurezza creata dalla pandemia è importante garantire uno status legale e regolari permessi di lavoro e semplificare il percorso verso la cittadinanza ai tanti “Dreamers” (i giovani immigrati arrivati bambini negli Stati Uniti a seguito di genitori senza documenti regolari) e beneficiari dello Status di protezione temporanea (Tps) impegnati nei servizi essenziali.
Salute e accesso alle cure
Un altro punto evidenziato dalla lettera riguarda il diritto alla salute e l’accesso alle cure, che secondo i vescovi americani va garantito a tutti, senza discriminazioni razziali ed economiche. Si tratta, in concreto, di eliminare le disuguaglianze sociali e sanitarie che determinano tassi sproporzionatamente più elevati di esposizione, malattia e morte nelle comunità afro-americane, ma anche in altre categorie svantaggiate ed emarginate, come disabili e anziani. A questo proposito, i vescovi americani chiedono di assicurare pari accesso a test, vaccinazioni e cure gratuite per il Covid-19 anche agli immigrati.
Altre misure sollecitate dalla Chiesa americana riguardano i sostegni all’occupazione e al reddito per le famiglie e imprese in difficoltà, nonché facilitazioni e esenzioni fiscali anche a favore delle organizzazioni no-profit impegnate in prima linea nell’emergenza. Per quanto riguarda la sicurezza sanitaria nelle carceri, particolarmente esposte al contagio, i presuli chiedono, tra le altre cose, la scarcerazione dei detenuti più vulnerabili e di considerare misure alternative alla detenzione.
La lettera insiste, infine, sull’importanza di una rinnovata leadership globale degli Stati Uniti per rafforzare la risposta internazionale Covid-19 e per promuovere un accesso equo e trasparente ai vaccini dei Paesi poveri. In questo senso essi incoraggiano il Congresso a sostenere gli sforzi multilaterali per mitigare gli impatti umanitari, economici e sociali della pandemia nel mondo.