Venezia, la Biennale Musica cerca giovani talenti

Vatican News

La direttrice artistica della manifestazione Lucia Ronchetti ha lanciato una campagna internazionale che permetterà a cinque compositori e sei interpreti under 30 di essere selezionati per un programma di ricerca e produzione di nuove creazioni e performance

Marcello Filotei – Città del Vaticano

A volte nelle sale da concerto c’è chi considera una seccatura leggere il programma letterario di un poema sinfonico di Franz Liszt o di Richard Strauss prima che il direttore salga sul podio per dare l’attacco. Altri vogliono che vengano spente le luci in sala per concentrarsi, anche se stanno per ascoltare un ciclo di Lieder in una lingua sconosciuta della quale gli organizzatori hanno diffuso una traduzione d’autore che al buio non potrà essere letta da nessuno. Poi ci sono quelli che vanno all’opera senza conoscere la trama della Traviata e poi si lamentano perché non si capiscono le parole. (Spoiler: quando la protagonista tossisce durante il primo atto quasi sempre muore di tisi al terzo). Questi ascoltatori potrebbero essere liquidati come degli inguaribili pigri, ma in realtà, che lo sappiano o no, stanno compiendo una scelta estetica molto importante. In pratica stanno affrontando una delle questioni sulle quali si sono affannati «filosofi e poeti» (cfr. Vecchia Zimarra dalla Bohème di Giacomo Puccini).

Le parole non servono

Come spiega molto meglio e con maggiore precisione Carl Dahlhaus, un grandissimo musicologo tedesco del quale sentiamo la mancanza dal 1989, chi non si cura del testo praticamente sta dicendo che il suono parla da solo. O meglio non parla, ma dice. In qualche modo sta facendo appello a quella che Wagner per primo, nel 1846, definì «musica assoluta», brani scritti indipendentemente da qualsiasi possibile impiego extramusicale. Se non teniamo conto del significato delle parole, perché non le comprendiamo, allora puntiamo sul senso che la musica trova in se stessa, senza “appoggiarsi” ad alcuna lingua comprensibile. Certo quando il testo c’è di solito c’è un motivo. E ignorarlo significa perdersi una parte del divertimento. Questo però non toglie che la questione rimanga aperta. 

Musica assoluta

Forse anche per questo a Venezia la prossima Biennale Musica si occuperà proprio di musica assoluta. Ma la direttrice artistica, Lucia Ronchetti, non intende limitarsi a proporre l’opinione sonora dei grandi maestri riconosciuti a livello internazionale, vuole che a misurarsi con questo tema siano anche giovani di tutto il mondo. Ma veramente di tutto il mondo, non solo quelli provenienti da Paesi che hanno facile e immediato accesso alle informazioni e quindi anche ai bandi. Per questo ha lanciato una campagna perché si sappia ovunque che cinque compositori e sei interpreti under 30 saranno selezionati per un programma di residenza, ricerca e produzione di nuove creazioni e performance. I lavori saranno presentati in anteprima nell’ambito del 68o Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, intitolato Absolute Music, in programma dal 26 settembre al 10 ottobre 2024. L’ambito è quello della Biennale College Musica, che affianca gli autori dei progetti selezionati a tutor di fama internazionale. L’opportunità per i giovani è importante. Tutti possono partecipare cliccando su questo link. https://www.labiennale.org/en/news/biennale-college-musica-2024-call-applications-composers-or-performers