Ucraina, Zelensky: la priorità ora è mantenere le posizioni

Vatican News

A due giorni dal secondo anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina, il presidente parla della protezione del cielo e delle posizioni in prima linea come obiettivo principale dell’esercito. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Medvedev, sulla presa di Avdiivka: “È stato difficile, ma è un successo”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Proteggere le proprie posizioni al fronte e gli obiettivi dagli attacchi aerei e missilistici russi: questa la priorità, adesso, delle truppe ucraine secondo il presidente Volodymyr Zelensky dopo la presa di Avdiivka da parte dell’esercito russo, definita dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medevedev “un successo”, anche se l’operazione è stata “difficile”. “Il ritiro di Kyiv mostra che la situazione è difficile – ammette il segretario della Nato, Jens Stoltenberg – ma gli ucraini hanno superato le nostre aspettative molte volte”.

L’Unione Europea approva nuove sanzioni contro Mosca

Intanto i 27 Paesi dell’Unione Europea hanno approvato nuove sanzioni contro la Russia delle quali si attende ora la ratifica, mentre il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in occasione dell’avvicinarsi del secondo anniversario dall’inizio del conflitto, ha lancia un appello agli europei: “Credo sia estremamente importante ribadire il nostro sostegno all’Ucraina – ha detto – dobbiamo essere credibili e affidabili, agire per proteggere i nostri valori e i nostri interessi”, precisando che Kyiv ha bisogno di munizioni, armi e supporto militare in generale. Si avvicina, inoltre, l’accordo tra Ucraina e Fondo monetario internazionale per la prossima erogazione da 900 milioni di dollari del suo prestito che ammonta in tutto a più di 15 milioni di dollari.

I bilanci nel secondo anniversario dall’inizio del conflitto

Intanto la guerra è arrivata al giorno 729; all’antivigilia del secondo anniversario questi i bilanci: oltre 10 mila i civili uccisi, 4 mila solo nel primo mese, la maggior parte dei quali vittime di raid missilistici. Sono 6.5 milioni, invece, le persone che hanno lasciato il Paese trovando rifugio soprattutto in Germania, ma anche in Polonia, Gran Bretagna e Spagna; 3.5 milioni, gli sfollati interni. Secondo le stime, infine, circa il 10% delle case sarebbero andate distrutte; quasi un milione e mezzo le abitazioni danneggiate, molte delle quali irreparabilmente, più colpita la regione del Donetsk, seguita da Kharkiv e Odessa.