Dalla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, giunta alla terza giornata di lavori, cresce la tensione sulla crisi ucraina. Incontro tra i rappresentanti di Pechino e Washington sui rapporti con la Russia, l’episodio del pallone spia cinese e la questione “Taiwan”. L’Unione europea intanto chiede più munizioni per l’Ucraina e annuncia che Kiev diventerà presto membro dell’Ue. Secondo la Russia, dall’Occidente non ci sono aperture ad iniziative di pace
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
“Se la Cina darà sostegno materiale” alla Russia nella guerra in Ucraina ci saranno “conseguenze”. È l’avvertimento del segretario di Stato americano, Antony Blinken, al capo della diplomazia cinese Wang Yi nell’incontro che hanno avuto ieri a Monaco, secondo quanto riferito da un portavoce del dipartimento di Stato Usa. Delle ultime ore la denuncia pubblicata da NBC News, che cita fonti interne, secondo la quale l’amministrazione Biden riterrebbe che la Cina possa fornire alla Russia assistenza militare non letale e magari voglia anche spingersi oltre, con armi e munizioni.
Colloqui in Germania
Al centro dei colloqui Blinken – Wang in Germania anche l’episodio del pallone di sorveglianza cinese ad alta quota nello spazio aereo territoriale degli Stati Uniti. L’esponente Usa ha parlato di “un’inaccettabile violazione della sovranità degli Stati Uniti e del diritto internazionale”, oltre che di “un atto irresponsabile che non deve mai più ripetersi”. A riferirlo è il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, in un comunicato. In un’intervista successiva all’incontro, rilasciata all’emittente Usa Nbc, il segretario di Stato americano ha poi sottolineato che il suo omologo cinese “non ha presentato alcuna scusa” per l’incidente del ‘pallone spia’. Ieri mattina, Wang Yi nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco aveva definito la decisione degli Stati Uniti di abbattere il pallone “assurda”, chiedendo se fosse intenzione degli Usa abbattere ogni pallone in volo sui cieli della Terra. Il massimo esponente della diplomazia di Pechino ha quindi protestato contro Washington chiedendo di affrontare e risolvere il danno alle relazioni sino-statunitensi causato dall’indiscriminato uso della forza”. Lo fa sapere l’emittente televisiva statale cinese Cgtn, specificando che quello di tra Wang Yi e Blinken è stato un “contatto informale” tenutosi “su richiesta degli Stati Uniti”.
Dichiarazioni della Cina
La Cina chiarisce di non accettare interferenze esterne nei rapporti con la Russia: “Il partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia è stabilito sulla base del non allineamento, del non confronto, del non prendere di mira terze parti ed è sotto la sovranità di due Paesi indipendenti”, aggiunge Wang Yi, precisando che sulla situazione in Ucraina “gli Stati Uniti, in quanto grande Paese, dovrebbero promuovere una soluzione politica, piuttosto che aggiungere benzina sul fuoco e sfruttare l’opportunità per realizzare profitti”.
La questione Taiwan
Al centro del colloquio tra Blinken e Wang anche il capitolo “Taiwan”. Pechino esorta Washington al rispetto degli impegni presi: per mantenere la stabilità dobbiamo fermamente opporci all’indipendenza di Taiwan, si legge in una nota del ministero degli Esteri cinese. Da parte loro, gli Usa ribadiscono che “non c’è stato alcun cambiamento nella politica di lunga data degli Stati Uniti”, evidenziando “l’importanza di mantenere la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan”.
Un’iniziativa di pace
Intanto sempre da Monaco, la Cina annuncia che presenterà un’iniziativa di pace per l’Ucraina e chiede all’Unione Europea di rafforzare la comunicazione e perseverare per trovare una “soluzione politica” alla crisi ucraina. Secondo la tv Cgtn, Wang Yi “ha rimarcato che la Cina insiste nel promuovere la pace e i colloqui ed è disponibile a rafforzare la comunicazione con l’Europa e perseverare nel trovare una via per la soluzione politica”.
Le parole di Borrell
Sempre dalla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco arrivano le dichiarazioni dell’Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue, Josep Borrell: “Zelensky e l’Ucraina non hanno abbastanza munizioni, ma hanno abbastanza motivazione. Devono essere riforniti meglio. Questa guerra – ha detto Borrell – avviene sul territorio europeo e ha conseguenze per la nostra sicurezza”. Da qui l’esortazione ai Paesi membri per “accelerare il sostegno all’Ucraina”, “passare dalle parole ai fatti”, “produrre più munizioni anche per tutti noi”. Borrell aggiunge inoltre che “l’Ucraina diventerà certamente un membro dell’Ue” perché “è assolutamente chiaro che appartiene all’Europa. Dopo – ha proseguito – seguiranno diversi Paesi balcanici”.
Infine, da parte russa si registrano oggi le dichiarazioni di oggi del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista al canale televisivo Rossiya 1: “L’Occidente non mostra ancora alcuna apertura a iniziative di pace sulla situazione in Ucraina. Finora non c’è volontà o apertura nei confronti di iniziative di pace da parte dell’Occidente intero”.