Ucraina. Nuovi bombardamenti di Mosca su Karkhiv e Sumy, nel Donbass. Kyiv risponde attaccando Belgorod, in territorio russo. Intanto il capo del Cremlino, Vladimir Putin, continua a minacciare l’uso dell’arma nucleare
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
“La Russia farà di tutto per evitare uno scontro globale, ma non permetterà a nessuno di minacciarla e manterrà la prontezza operativa delle sue forze strategiche nucleari”. Sono parole del presidente russo, Vladimir Putin, che fanno capire come il conflitto in Ucraina sia ancora in pieno svolgimento e che sia ancora prematuro ora parlare di negoziati. Le dichiarazioni del capo del Cremlino giungono in concomitanza con quelle del premier polacco, Donald Tusk, che ha ammesso che sul territorio del proprio Paese è presente un piccolo contingente di militari della Nato.
Bombe sul Donbass
Sul terreno continua il confronto tra Mosca e Kyiv. I droni russi continuano a sganciare bombe sulla zona orientale dell’Ucraina. Cinque esplosioni sono state registrate a Kharkiv, addirittura 60 gli attacchi invece contro la città di Sumy. Numerosi i feriti. E si segnalano anche due vittime in territorio russo a causa dei bombardamenti ucraini nella zona oltre confine di Belgorod. Inoltre l’attacco di un drone ucraino questa mattina ha provocato un incendio in una raffineria nella regione di Kaluga, a circa 200 chilometri a sud-ovest di Mosca.
Ue: no all’invio di truppe
Da Bruxelles, l’alto rappresentante europeo per gli Esteri, Josep Borrell, afferma: l’Europa non invierà truppe in Ucraina, nonostante quello che afferma il presidente francese Macron. Il riferimento è alle recenti dichiarazioni del capo dell’Eliseo che aveva parlato dell’opportunità di un possibile invio in Ucraina di militari in supporto alle forze di Kyiv. Porte aperte invece – sottolinea Borrell – agli aiuti militari che servono a fronteggiare i disegni espansionistici russi. Il rappresentante europeo si spinge, infatti, in un’analisi del conflitto. “Mosca – ha dichiarato – non vuole solo conquistare il Donbass e mantenere la Crimea”, ma vuole anche “cambiare la situazione politica in Ucraina” e promuovere un governo più vicino a Mosca, sull’ esempio di quello che guida la Bielorussia.