Ucraina, non si fermano i bombardamenti: due morti a Kherson

Vatican News

La guerra continua, mentre si muove la diplomazia internazionale. Tensioni fra Belarus e Polonia, con Kyiv che valuta la sostituzione di altri ufficiali dell’esercito

Leone Spallino – Città del Vaticano

Prosegue la guerra in Ucraina e non si arrestano i bombardamenti. Mosca ha colpito in particolare la regione di Sumy, dove sono state registrate più di 100 esplosioni, e quella di Kherson, causando 2 morti. Continua anche l’attacco russo sulle infrastrutture strategiche e civili nell’ovest del Paese, mentre si avvicina la stagione fredda. Kyiv ha risposto lanciando almeno 4 droni in territorio russo, che sarebbero stati abbattuti dalle difese aeree russe senza causare vittime.

La situazione sul campo

Sul terreno la situazione resta statica, con Mosca che continua la sua offensiva nel Donetsk, con obbiettivo Avdiivka, mentre Kyiv tenta di stabilire una testa di ponte ad est del fiume Dinipro, nella regione di Kherson. Entrambe le operazioni non sembrano, al momento, aver portato significativi cambiamenti sulla linea del fronte, ormai praticamente immobile dalla scorsa estate. E il riconoscimento di questa situazione divide il governo di Kyiv e il suo esercito. Mentre i militari, a seguito delle dichiarazioni del comandante delle forze armate Valerij Zalužnyj, hanno riconosciuto lo stallo de facto della controffensiva ucraina iniziata la scorsa estate, la presidenza di Kiyv non condividerebbe la posizione dell’esercito e vorrebbe continuare con le operazioni offensive. Il presidente Zelensky starebbe valutando la sostituzione di tre alti ufficiali.

Il quadro internazionale
 

Nel frattempo cresce la tensione al confine fra Polonia e Belarus, con Varsavia, ora con un nuovo governo, che avrebbe mobilitato un battaglione di carri armati al confine con Minsk. Per Mosca si tratterebbe di “una nuova escalation”. Bruxelles conferma il suo sostegno all’Ucraina e si dichiara disposta anche a sostituire il sostegno Usa in caso venisse meno. Tuttavia, come riconosciuto dal governo ucraino, il progetto di rifornire Kyiv di un milione di munizioni di artiglieria a fabbricazione Ue pare fuori portata: la produzione attuale non riuscirebbe a coprire interamente la richiesta. Intanto, i piloti ucraini continuano l’addestramento sui caccia F-15 in Danimarca e Romania, ma ci vorrà ancora tempo prima che possano essere usati nel conflitto. Si avvicina anche l’incontro Biden – Xi Jinping. Fra i temi discussi dai due presidenti, ci sarà proprio l’Ucraina.