Roberta Barbi – Città del Vaticano
Sono oltre 50mila i profughi ucraini in fuga dalla guerra arrivati finora in Italia, ma chi se ne occupa in maniera diretta sa che questi numeri salgono ora dopo ora. L’ultima, solo in ordine di tempo, delle iniziative intraprese dall’Acse, l’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi, è proprio un corso di italiano on line per queste persone, che si svolgerà secondo i testi già utilizzati per i migranti ed elaborati dagli insegnanti dell’associazione, “Dal fare al dire”. “I corsi sono gratuiti, per iscriversi basta un documento e due foto – spiega il presidente di Acse, padre Venanzio Milani – la maggioranza di questi profughi è costituita da donne e bambini e per la maggior parte vogliono restare qui a Roma, oppure andare a Milano, Napoli o Bologna”.
L’appello alla pace al soccorso
L’associazione, che per sua vocazione si occupa da sempre di migranti e profughi, in questi giorni è in prima linea nell’aiuto alla popolazione ucraina: “Che le armi tacciano e la diplomazia, le manifestazioni in tutto il mondo e la preghiera possano portare la pace, questo è il nostro augurio – ha scritto il presidente in occasione dell’anniversario della nascita di San Daniele Comboni celebrato il 15 marzo scorso – come Acse abbiamo aderito a diversi appelli di pace e soccorso e la Comunità di Sant’Egidio ci ha ringraziato per l’adesione agli appelli per il cessate il fuoco, per Kiev città aperta e per i corridoi umanitari”.
Quello alimentare e gli altri servizi
In questi giorni di conflitto il servizio alimentare dell’Acse si è concentrato sull’emergenza Ucraina e ha raccolto circa 90 kg di aiuti tra pasta, pannolini, piumini, sacchi a pelo, salviette per neonati, biscotti e medicinali che sono stati recapitati alla chiesa di Santa Sofia a Roma, centro nevralgico delle spedizioni verso il Paese. Questo in aggiunta alla normale distribuzione di pacchi di generi alimentari alle persone in stato di povertà, che prosegue nella sede del quartiere Monti a Roma. Prosegue con successo anche il servizio del laboratorio odontoiatrico gratuito grazie alla collaborazione del Banco Farmaceutico, l’organizzazione dei corsi di lingua e di informatica, e il conferimento delle borse di studio universitarie ai migranti, che saranno 38 nel corso di tutto il 2022. Infine, ma non per ultimo, lo Sportello lavoro, che ha preso in carico e reinserito con successo ben cinque migranti in occupazioni per cui venivano richieste abilità specifiche.