Ucraina, il Papa: pace per la gente che soffre per la crudeltà dei “mercenari”

Vatican News

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“Tanta crudeltà, tanta crudeltà”. Il Papa lo ripete due volte e la seconda con tono più incisivo, distaccandosi dal testo scritto, come a voler rimarcare verbalmente il dolore e l’orrore per quanto subito da nove mesi dalla popolazione ucraina a causa dei “mercenari” che vogliono e fanno la guerra. Bombardamenti, rapimenti, violenze, torture e attacchi anche con i droni, come quelli avvenuti nella notte scorsa nella città di Dnipro.

“Gente tribolata”

“Rinnovo il mio invito alla preghiera per la martoriata Ucraina”, dice Francesco al termine dell’udienza generale, reiterando un appello per la nazione sotto attacco mai mancato dal 24 febbraio scorso. In questa supplica a Dio, il Vescovo di Roma coinvolge anche tutti i fedeli presenti in Piazza San Pietro e quelli collegati in streaming dai cinque continenti.

Chiediamo al Signore la pace per questa gente così tribolata e che soffre tanta crudeltà, tanta crudeltà, da parte dei mercenari che fanno la guerra.

“Mercenari”, dice. Un termine che fa tornare alla mente la dura accusa espressa dal Papa nell’udienza generale dello scorso agosto: “Coloro che guadagnano con la guerra e il commercio delle armi sono delinquenti che ammazzano l’umanità”, aveva affermato.

La scomparsa dell’arcivescovo ortodosso di Cipro

Con dolore, il Papa ricorda anche la morte di Chrisostomos II, l’arcivescovo ortodosso di Cipro, morto all’alba del 7 novembre scorso, all’età di 81 anni, dopo una lunga malattia. A dicembre di un anno fa aveva accolto il Papa durante il viaggio apostolico nell’isola. E di quel viaggio Francesco dice di ricardare “con affetto grato gli incontri fraterni che abbiamo condiviso a Cipro, durante la mia visita dell’anno scorso”, dice, unendosi al lutto nazionale del popolo cipriota, per la scomparsa di colui che definisce “pastore lungimirante, uomo di dialogo e amante della pace, che ha cercato di promuovere la riconciliazione fra le differenti comunità del Paese”.