Antonella Palermo – Città del Vaticano
Per una pace urgente. Con questo obiettivo Antonio Guterres si recherà a Kiev la settimana prossima. Nella capitale russa avrà colloqui con il capo del Cremlino e anche con il ministro degli Esteri Lavrov il quale – in conferenza stampa congiunta con l’omologo del Kazakistan – ha dichiarato che la Russia non accetta il linguaggio degli ultimatum e non lo tollererà dall’Ucraina. Il 26 aprile sarà anche il giorno della riunione convocata dagli Stati Uniti nella base aerea americana di Ramstein in Germania per discutere degli sviluppi della crisi in Ucraina e delle questioni di sicurezza ad essa collegate: 20 i Paesi rappresentati.
Mine nascoste dai russi in giocattoli per bambini
I militari ucraini hanno ancora il controllo di Mariupol: lo ha assicurato il sindaco della città portuale sul mare di Azov. Da uno dei consiglieri del presidente ucraino Zelensky arriva la denuncia di mine nascoste in giocattoli per bambini dai russi. Zelensky dice di essere rincuorato poiché “i partner occidentali hanno finalmente iniziato a fornire a Kiev le armi di cui ha davvero bisogno”. Intanto, un’altra fossa comune sarebbe stata scoperta proprio a Mariupol, secondo un consigliere del sindaco, Petro Andriushchenko, il quale parla di un luogo – nel distretto di Livoberezhnyi nei pressi del cimitero del borgo di Vynohradne – dove si sarebbe scavato nel tentativo di nascondere le conseguenze dei crimini di guerra. Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala 2.435 sono i morti civili e 2.946 i feriti.
Russia: controllare tutto il Donbass e il sud dell’Ucraina
La “seconda fase dell’operazione speciale”, ha spiegato Mosca, è cominciata pochi giorni fa e il suo obiettivo principale è di controllare tutto il Donbass e il sud dell’Ucraina, secondo quanto affermato da un alto responsabile della Difesa russa, per “assicurare un passaggio terrestre” verso la Crimea e un altro che porti alla Transnistria, la regione moldava pro-russa dove si trova una guarnigione di militari russi. La notte scorsa, secondo quanto riporta la stampa ucraina, non si sono sentite sirene antiaeree e non si segnalano bombardamenti, ma dopo il fallimento dei corridoi umanitari per portare in salvo le persone ancora intrappolate a Mariupol, non ci sono informazioni su nuovi eventuali tentativi previsti. Intanto, il governo di Kiev ha stabilito per decreto che ogni giorno alle 9 verrà osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime del conflitto.
Mattarella: una delle pagine più buie dell’imperialismo
Anche il Premier italiano Draghi sta preparando una visita a Kiev per incontrare il Presidente ucraino Zelensky. Ancora in via di definizione le modalità e i tempi della visita, che potrebbe avvenire entro la prima metà di maggio. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella ricorrenza del 77° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, ha condannato senza mezzi termini l’imperialismo russo: “In queste settimane abbiamo assistito – con profondo senso di angoscia – a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà. L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo”.