Ucraina, governo al rimpasto. Zelensky: servono energie nuove

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Cambiamenti nel governo di Kyiv: atteso in Parlamento il voto sulle dimissioni presentate ieri dal ministro degli Esteri Kuleba, che potrebbe andare a ricoprire il ruolo di ambasciatore a Bruxelles. Sette vittime in un attacco a Leopoli, bombe sulla regione di Sumy, mentre preoccupa la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia

Roberta Barbi – Città del Vaticano

“Servono energie nuove”: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato il maxi rimpasto che sta avvenendo in questi giorni nel governo di Kyiv: ultimo, ma solo in ordine cronologico, l’addio di Dmytro Kuleba da ministro degli Esteri, ma potrebbero seguirne altri. Per Kuleba, però, sarebbe pronto l’incarico di ambasciatore a Bruxelles, dove continuerebbe a portare avanti le interlocuzioni con l’Unione Europea e con la Nato per conto del governo. Oggi il voto sulle sue dimissioni alla Verkhovna Rada, il parlamento ucraino. Un rimpasto che la Russia ha fatto sapere di seguire attentamente, ma che, secondo il Cremlino, “non influenzerà le prospettive del processo negoziale tra Kyiv e Mosca”.

Attacchi sulla regione di Sumy

Nelle ultime 24 ore si contano sette vittime, tra cui una bambina di 7 anni e due ragazze di 18 e 21 anni, e una sessantina di feriti a Leopoli, nella parte occidentale del Paese, dove hanno insistito raid russi. Diversi i feriti anche nella regione di Sumy, dove, secondo le autorità locali, bombardamenti russi si sarebbero concentrati sulla comunità di Yampil, mentre quella di Svesy sarebbe stata colpita da un attacco missilistico.

Preoccupa la situazione a Zaporizhzhia

Nei pressi della linea del fronte, inoltre, preoccupa la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, in mano ai filorussi, dove gli osservatori dell’Aiea, l’agenzia internazionale per l’energia atomica, hanno registrato la presenza di uomini armati ed equipaggiamenti militari, in violazione a uno dei cosiddetti cinque pilastri per la sicurezza.