Distrutti pacchi alimentari, kit igienici, vestiti e generatori. Il direttore Vyacheslav Grynevych: “Tutto il resto si può ricostruire, ma le nostre vite sono più importanti. Cercheremo di riorganizzare la logistica umanitaria per l’Ucraina… Vogliamo continuare il nostro lavoro”
Taras Kotsur – Città del Vaticano
Circa 300 tonnellate di aiuti umanitari sono state bruciate in un attacco delle truppe russe al magazzino umanitario di Caritas-Spes Ucraina, la notte del 19 settembre 2023. Il magazzino si trovava all’interno di un’azienda industriale di Lviv, colpita durante l’assalto con un drone. I dipendenti della missione sono rimasti illesi, si è riusciti anche a salvare i veicoli di trasporto umanitario ma il magazzino con tutto ciò che conteneva è stato raso al suolo, come informa un comunicato di Caritas-Spes Ucraina.
Persi pacchi alimentari e igienici, generatori e vestiti
Il direttore Vyacheslav Grynevych spiega nella nota: “Saremo in grado di calcolare i dettagli finali delle perdite più tardi, poiché i servizi speciali stanno attualmente lavorando sulla scena. Sappiamo già che sono andati distrutti 33 pallet di pacchi alimentari, 10 pallet di kit igienici e cibo in scatola, 10 pallet di generatori e vestiti”. Ai microfoni di Vatican News – Radio Vaticana, il sacerdote fa sapere che gli aiuti umanitari andati distrutti provenivano da tutta Europa ed erano principalmente destinati alla stagione invernale: “L’attacco è stato direttamente sul nostro magazzino, ed è stato un momento molto doloroso, ora dobbiamo riorganizzare il nostro sistema che finora aveva funzionato molto bene. Grazie a Dio i nostri dipendenti i nostri volontari sono tutti al sicuro”, aggiunge.
Avanti nel lavoro
“Noi – spiega ancora Grynevych – generalmente organizziamo anche corsi di addestramento per poter affrontare le diverse situazioni, abbiamo delle politiche di sicurezza, ma quello che è accaduto la notte scorsa mostra che anche se si è addestrati la guerra ha un suo linguaggio, e ad un certo punto comincerà a parlare in un modo al quale non ci si può preparare. Ora ad esempio stiamo assistendo anche a questi attacchi con i droni. Comunque dobbiamo prima di tutto pensare a noi stessi, tutto il resto si può ricostruire, ma le nostre vite sono più importanti di tutto il resto. Informeremo i nostri partner locali e internazionali di quanto è accaduto e cercheremo di riorganizzare questa logistica umanitaria per l’Ucraina… Vogliamo continuare il nostro lavoro, vogliamo continuare a portare il nostro aiuto sulle diverse linee della guerra”.
Non è la prima volta che la Federazione Russa attacca i magazzini umanitari in Ucraina. È difficile contare tutti gli attacchi ai magazzini umanitari a causa della riservatezza delle informazioni, ma secondo i media, nel maggio di quest’anno sono stati distrutti i magazzini di due organizzazioni umanitarie a Odesa e Ternopil. La Caritas-Spes Ucraina continua a monitorare la situazione.