L’Ucraina ha dato via libera all’arrivo di istruttori militari francesi sul suo territorio e da questa mattina il presidente Zelensky è in Belgio per discutere di ulteriori forniture militari a Kyiv. Ma sul fronte degli aiuti europei resta il veto dell’Ungheria. Dottori (Limes): molti Paesi della Nato non vogliono un’escalation che porti ad uno scontro diretto con la Russia
Marco Guerra – Città del Vaticano
Continua lo sforzo dell’Icraina per ottenere l’aiuto militare dell’Occidente. Ieri l’accordo per l’arrivo sul suo territorio di istruttori militari francesi, mentre questa mattina il presidente Zelensky ha incontrato a Bruxelles il premier belga De Croo per discutere del sostegno militare all’Ucraina e firmare un accordo bilaterale sulla sicurezza che prevede la fornitura di aerei caccia F 16. Dieci giorni fa la visita in Belgio era saltata a causa dell’inizio dell’offensiva russa su Kharkiv.
Zelensky in Belgio
“Tutte le armi coperte dall’accordo Belgio-Ucraina sono intese per l’utilizzo in territorio ucraino”, ha detto il premier belga Alexander de Croo in conferenza stampa, alludendo alla richiesta del segretario della Nato Stoltenberg di dare il via libera ad utilizzare le armi Nato per colpire il suolo russo. Sempre in conferenza stampa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che in Ucraina “saremo molto grati, se l’Unione Europea, i nostri partner ed amici, voteranno e adotteranno il nuovo pacchetto di sanzioni contro l’aggressione russa”, il quattordicesimo, che gli Stati membri stanno tuttora discutendo e che dovrebbe colpire anche le esportazioni di gas naturale liquefatto della Russia.
Governi Ue divisi su uso armi
Zelensky è infatti arrivato a Bruxelles mentre nella capitale belga si tiene il Consiglio Difesa UE tra i ministri dei 27. Alla riunione parteciperà anche il segretario della Nato Stontelberg che continua a spingere affinché i Paesi europei eliminino le restrizioni all’uso delle armi fornite dall’Occidente a Kyiv. Una proposta che divide i governi europei che devono fare i conti anche con i nuovi veti dell’Ungheria sia contro il 14esimo pacchetto di sanazioni a Mosca sia contro la definitiva attuazione dell’ultima trance di aiuti militari europei.
Mosca: inutile il vertice sulla pace in Svizzera
Il governo di Mosca dal canto suo continua a mostrare i muscoli “La situazione sta peggiorando e lo sfrenato fervore militare degli occidentali comincia a dominare, la Russia deve prendere le sue misure”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in riferimento alle discussioni sul possibile uso di armi Nato sul territorio della Federazione russa. “Dobbiamo rimanere fermi e continuare l’operazione militare speciale”, in Ucraina, ha aggiunto Peskov come riportano le agenzie russe. Il portavoce del Cremlino ha poi definito “assurdo” e “inutile” lo svolgimento del vertice di pace sull’Ucraina senza la partecipazione russa. Il summit si terrà in Svizzera a fine giugno. Intanto sul terreno si continua a combattere, si segnalano attacchi sulla città di Luhansk controllata dai russi che a loro volta hanno invece colpito l’aeroporto di Zaporizhzhia.
Dottori (Limes): assistiamo ad un continuo alzarsi della tensione
“L’intera comunità occidentale è divisa sul reale impiego del materiale bellico fornito all’Ucraina, non tutti sono desiderosi di spingersi su una strada che porta a scenari di combattimenti diretti, non ne vogliono sapere molti Paesi Ue e anche gran parte degli Stati Uniti”, spiega a Radio Vaticana – Vatican News il consigliere scientifico della rivista specializzata Limes, Germano Dottori, secondo il quale tuttavia dall’inizio del conflitto si assiste ad un continuo “alzarsi dell’asticella”. “C’è un accrescimento dell’impegno graduale – spiega – che non genera ancora una frattura, ovvero forte una reazione russa”. Dottori sostiene che bisogna sperare che si stabilizzi il fronte e che entrambi le parti in conflitto capiscano che dalla prosecuzione della guerra non c’è nulla da guadagnare, in modo tale da arrivare ad “una tregua o ad una pace fredda”. Infine Dottori ritiene che l’offensiva russa su Kharkiv sia un’azione tesa a consumare le truppe ucraine più che a conquistare territorio. “Per quanto assistiti dagli occidentali, gli Ucraini restano inferiori sul piano degli uomini che possono reclutare, la Russia può permettersi anche il triplo delle perdite”, conclude.