“Tutti uguali”: come aiutare i bambini disabili in Camerun

Vatican News

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

Oltre 24 milioni di abitanti, in un territorio suddiviso in dieci regioni e dove sono presenti circa duecento ceppi linguistici. Più dei due terzi della popolazione è di religione cristiana, la maggior parte dei lavoratori è impiegata nel settore primario. In Camerun la speranza di vita è pari a 58 anni, in crescita rispetto allo scorso secolo. Supportare i bambini al di sotto dei 10 anni è un compito tanto urgente quanto importante. Tra loro, oltre uno su cinque presenta almeno una forma di disabilità, spesso legata alle conseguenze di malattie infettive come la polio, la malaria, la lebbra o il morbillo.

La campagna solidale

L’organizzazione umanitaria Dokita, che da oltre tre decenni offre un aiuto concreto ai più fragili in Italia e nel mondo, lancia la campagna sms solidale “Tutti Uguali” per aiutare i bambini disabili a conquistare un presente uguale a quello di tutti gli altri bambini ed a camminare verso un futuro più sereno. Per supportare la campagna, basta inviare un sms o fare una chiamata da rete fissa al numero solidale 45580. L’iniziativa solidale è attiva dal 7 al 28 marzo. I progetti che Dokita porta avanti in Camerun sono volti ad offrire supporto integrale ai disabili, offrendo loro servizi di assistenza e di cura della persona, ma anche di  sostegno affinché possano partecipare attivamente alla vita sociale ed economica della loro comunità. Per raggiungere questo obiettivo, Dokita ha dato vita anche a corsi di formazione per la realizzazione di protesi e ortesi e ha attivato laboratori di formazione professionale per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, tra cui quelli di informatica e panetteria. 

Oltre 5mila persone aiutate ogni anno

La campagna solidale “Tutti Uguali”, in particolare, sostiene le attività di tre centri dedicati all’accoglienza, alla cura e al sostegno scolastico dei bimbi con disabilità in Camerun: il Foyer de l’Esperance di Sangmelima che sostiene giovani con disabilità motorie e intellettive; il Foyer Père Monti di Ebolowa, che dal 1984 si prende cura di minori con disabilità nelle funzioni della voce, uditive, visive e dell’apparato motorio ed il Centro Prohandicam di Yaoundé, che gestisce una delle poche scuole per bambini ciechi in Camerun. I fondi raccolti verranno utilizzati per rafforzare e mantenere il Foyer de l’Esperance, il Foyer Pere Monti e Prohandicam, consolidare le attività di accoglienza, di supporto e di trasporto dei bambini disabili dei tre centri, potenziare le attività di ricognizione e monitoraggio delle zone rurali circostanti e continuare a sostenere le attività di riabilitazione fisioterapica. I tre centri aiutano complessivamente oltre 5mila persone con disabilità ogni anno. Il Foyer de l’Esperance è gestito da Suor Laura Figueroa, mentre Il Foyer Père Monti a Ebolowa e il Centro Promhandicam a Yaoundé sono gestiti dai padri missionari della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione.

Cura e prevenzione

“Verso questi bambini disabili c’è un’assistenza quotidiana e costante, come un lavoro di prospettiva dove è centrale il loro inserimento nel mondo lavorativo”. Lo afferma nell’intervista a Vatican News Pietro Nicolai, Presidente di Dokita e religioso della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione. “I tanti grazie ricevuti sono impossibili da riassumere, mi piace allora trasmettervi l’emozione trasmessa dal silenzio di un bambino muto, dallo sguardo di un piccolo non vedente. Il nostro impegno è anche per loro, la campagna solidale sostiene il presente ed il futuro di queste creature”. 

Ascolta l’intervista a Pietro Nicolai

“Il nostro lavoro – prosegue – parte da lontano. Ci prendiamo infatti cura delle donne, delle mamme. Garantire loro una buona gravidanza è fondamentale in tal senso”. Poi ci sono i tanti bambini disabili in seguito ad una o più malattie infettive. “Il morbillo, la malaria creano danni importanti in più di un’occasione. Come Dokita operiamo per restituire a questi piccoli cittadini un presente e donare un avvenire all’interno della società. Il laboratorio di informatica per bambini non vedenti credo sia – conclude – l’unico presente in Camerun”.