Tacciono le armi: in corso il cessate il fuoco tra Israele e Hamas

Vatican News

Michele Raviart – Città del Vaticano

Regge la tregua tra Israele e Hamas, in vigore dalle due di questa notte, che ha posto fine a 11 giorni di bombardamenti su Gaza e di lanci di razzi verso il territorio israeliano. Festeggiamenti in tutta la Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme est per il cessate il fuoco bilaterale, ottenuto attraverso la mediazione di Egitto e Stati Uniti, mentre nel sud di Israele si sta lentamente tornando alla normalità, con le autorità militari che si apprestano a revocare le misure di emergenza in vigore per la popolazione.

Riaperte le comunicazioni con Gaza

Il bilancio dell’offensiva è stato di 232 morti tra i palestinesi, tra cui 65 bambini e 25 alti responsabili di Hamas. Le ultime vittime sono state trovate stamattina, otto persone a sud della Striscia e un bambino tra le macerie di Gaza City. Le vittime israeliane degli oltre 4 mila razzi di Hamas, il 90% dei quali respinti dal sistema antimissile Iron Dome, sono invece 12, tra cui un bambino, un ragazzo e un poliziotto. Israele, intanto, ha riaperto il valico di Kerem Shalom che collega la Striscia con l’Egitto, permettendo l’arrivo di beni materiali, mentre a Gerusalemme la polizia israeliana è entrata nella Spianata delle Moschee al termine delle preghiere del venerdì islamico. Lanciate granate assordanti, ma finora non si ha notizia di feriti.

Netanyahu: è un successo eccezionale

Hamas, che ha confermato di voler rispettare la tregua, ha rivendicato per sé la vittoria. Soddisfatto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha parlato di un “successo eccezionale” per Israele, “Abbiamo inflitto ad Hamas il danno massimo” e “cambiato le regole del gioco, ribadendo che Israele “reagirà con forza ad ogni missile lanciato”. Netanyahu ha poi ringraziato gli Stati Uniti per il sostegno e lo stesso presidente Joe Biden ha salutato il cessate il fuoco come “una vera opportunità di avanzare verso la pace”. ”Sono convinto che i palestinesi e gli israeliani meritano entrambi di vivere in sicurezza e di godere dello stesso livello di libertà, di prosperità e di democrazia”, ha ribadito. Critiche a Netanyahu per la gestione della crisi sono arrivate invece dall’opposizione interna, con il centrista Yair Lapid, incaricato di formare il nuovo governo, che ha sottolineato come “i cittadini israeliani e soprattutto le comunità al confine con Gaza abbiano sofferto per il pesante lancio di razzi senza ottenere risultati”. “I militari”, ha aggiunto, “hanno avuto successo nei compiti assegnati, ma il governo ha fallito”

L’Ue ribadisce l’orizzonte della soluzione dei due Stati

A livello internazionale apprezzamenti per il raggiungimento della tregua sono arrivati anche da Cina, Russia e dai Paesi dell’Unione Europea, con l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, che ha ribadito come “la situazione nella Striscia di Gaza è da molto tempo insostenibile. Solo una soluzione politica porterà a una pace duratura – ha comunicato – mettendo fine una volta per tutte al conflitto israelo-palestinese”, dando priorità alla soluzione dei due Stati.