Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Monsignor Christian Carlassare è rimasto vittima di un grave attentato nella notte tra il 25 e il 26 aprile di un grave attentato. Due persone armate, non ancora identificate, sono penetrate nell’abitazione del presule, missionario comboniano e nuovo vescovo di Rumbek, in Sud Sudan, e lo hanno colpito, sparandogli ripetutamente alle gambe. Dopo le prime cure da parte dei medici del Cuamm nell’ospedale di Rumbek, monsignor Carlassare è stato trasferito prima a Juba e poi a Nairobi, in Kenya, per trasfusioni di sangue vista la notevole perdita di sangue. Sembra comunque sia fuori pericolo.
Padre Christian chiede preghiere per la sua gente
Monsignor Carlassare ha subito avvertito di quanto successo la famiglia e il responsabile dei Missionari Comboniani in Italia. “Pregate non tanto per me, ma per la gente di Rumbek che soffre più di me”, ha detto ai superiori. I fedeli di Rumbek, diocesi a maggioranza dinka, una delle etnie più numerose in Sud Sudan Paese, hanno accolto alla guida della diocesi padre Christian lo scorso 16 aprile. Papa Francesco lo ha nominato vescovo l’8 marzo di quest’anno a 43 anni. Si tratta del vescovo più giovane del mondo posto alla guida della diocesi che fu anche di un altro missionario comboniano, Cesare Mazzolari. Ma probabilmente a qualcuno non andava giù che un giovane venuto da lontano e che avesse lavorato per quindici anni con l’altro gruppo etnico preponderante nel paese, i Nuer, fosse stato scelto proprio per guidare la Diocesi di Rumbek. Ancora non si conosce il movente dell’attentato di cui il vescovo è rimasto vittima.