Strage a Gaza, Onu e Ue chiedono un’indagine. Israele rilascia 50 palestinesi

Vatican News

L’uccisione di oltre un centinaio di civili, ieri, a Gaza City indigna la comunità internazionale che chiede un’indagine indipendente e rilancia l’appello per un cessate il fuoco. Secondo le autorità sanitarie della Striscia, almeno 112 i palestinesi morti e 760 quelli rimasti feriti dopo che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su una folla accalcata presso un convoglio di aiuti umanitari. Le forze armate israeliane sostengono invece che i civili sono stati uccisi dalla calca

Marco Guerra – Città del Vaticano

Mentre continua a destare sdegno l’ennesima strage di civili palestinesi, avvenuta ieri, 29 febbraio, durante la distribuzione di aiuti umanitari, per la quale Ue e Onu chiedono un’indagine, Israele ha liberato la scorsa notte a sorpresa una cinquantina di detenuti palestinesi che erano stati arrestati dopo il 7 ottobre. Il ministro della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha fatto sapere che le scarcerazioni sono state decise dallo Shin Bet come gesto di distensione in vista del Ramadan.

Uccisi 450 terroristi

Una mossa a suo parere errata, ha aggiunto il membro del governo israeliano, essendo avvenuta ”nel giorno in cui due ebrei sono stati uccisi in un attentato” in Cisgiordania. Tuttavia i media citano un comunicato dello Shin Bet (sicurezza interna) e dell’esercito secondo cui la decisione è giunta in seguito ad un sovraffollamento nelle carceri. Nel frattempo, un portavoce militare ha reso noto che negli ultimi dieci giorni le forze israeliane impegnate a Gaza hanno ucciso ”450 terroristi di Hamas”.

Versioni contrastanti sulla strage a Gaza

Intanto la strage a Gaza City, costata la vita ad oltre 100 persone, vede ancora una volta divergere le versioni di Hamas e di Israele. Secondo la fazione palestinese, l’esercito israeliano ha sparato mentre una folla di civili si trovava “in fila per ricevere gli aiuti umanitari”. Accusa che le forze di difesa di Israele respingono descrivendo due distinti episodi, avvenuti poco distanti l’uno dall’altro, nel primo dei quali la calca provocata dalla folla e lo speronamento dei camion umanitari ha causato la maggior parte dei morti. Mentre il governo ha ammesso che solo in un secondo momento i soldati hanno sparato “sentendosi minacciati da centinaia di civili palestinesi, e uccidendone una decina”.

L’Onu chiede un’indagine

Netta la condanna di tutte le principali cancellerie della comunità internazionale, dell’Unione Europea e dell’Onu che chiedono un’indagine indipendente per accertare i fatti e un cessate il fuoco immediato. Hamas dal canto suo afferma che il massacro rischia di far saltare i negoziati. Sul terreno la guerra continua, nelle prime ore di oggi quattro persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito il campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.