Adriana Masotti – Città del Vaticano
Nella prospettiva del X Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolge dal 22 al 26 giugno a Roma e in contemporanea nelle diocesi di tutto il mondo, esce per Città Nuova editrice un volume che raccoglie storie di vita famigliare vissute in tutti i continenti a testimonianza che, dove c’è l’amore reciproco, è possibile affrontare anche le sfide più impegnative: crisi di coppia, fedeltà coniugale, disabilità, difficoltà economiche e disoccupazione, compito educativo, omosessualità, invecchiamento, adozione, ecc. In apertura all’esortazione Amoris Laetitia, frutto di due Sinodi dei vescovi e di un’ampia consultazione ecclesiale, Papa Francesco scriveva di intenderla in primo luogo come “una proposta per le famiglie cristiane, che le stimoli a stimare i doni del matrimonio e della famiglia e a mantenere un amore forte e pieno di valori quali la generosità, l’impegno, la fedeltà e la pazienza”. In secondo luogo, l’esortazione si propone “di incoraggiare tutti ad essere segni di misericordia e di vicinanza lì dove la vita familiare non si realizza perfettamente o non si svolge con pace e gioia”.
Un mosaico di vita da tutto il mondo
A cura di Sergio Pellegrini, sacerdote, vicario generale della diocesi di Trani-Barletta, e dei coniugi Maria Caporale e Gianni Salerno, responsabili mondiali del Movimento Famiglie Nuove, diramazione del Movimento dei Focolari, il libro Famiglie in azione un mosaico di vita presenta cinquantacinque storie di coppie e di famiglie dentro una cornice che ripropone, capitolo per capitolo, i punti essenziali affrontati dal Papa nell’Amoris Laetitia. Sono storie di famiglie normali, non perfette, ma decise a vivere giorno per giorno il Vangelo, i suoi principi e la sua logica, spesso in contraddizione con la mentalità corrente, famiglie che non si arrendono di fronte ai fallimenti perchè sanno che ogni giorno si può ricominciare. La prefazione è di padre Marco Vianelli (OFM), direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI che sottolinea il valore di testimonianza delle diverse narrazioni. Scrive: “La verità del Vangelo della vita nuziale emerge, così, non tanto dalle cattedre dei ricercatori, ma dai passi e a volte anche dalle cadute di una coppia di pellegrini, che sebbene abbia chiara la meta, non sempre conosce la strada”.
L’esperienza di famiglie che credono nella forza del Vangelo
Della propria esperienza di famiglia e di quella vissuta da tante altre in tutti i continenti, alcune delle quali sono raccontate in questo volume di Città Nuova, parla ai nostri microfoni Maria Caporale, insegnante, che con il marito si è trasferita alcuni anni fa da Milano per lavorare nella Segreteria internazionale di Famiglie Nuove che ha sede a Grottafferrata, Roma:
Maria Caporale, il volume “Famiglie in azione un mosaico di vita-esperienza di famiglie di tutto il mondo su Amoris Laetitia” raccoglie 55 storie di famiglie, ma per dire che cosa?
Fondamentalmente per dare la testimonianza che ciò che il Papa dice nell’Amoris Laetitia è traducibile ed è tradotto in vita, è applicato e vissuto dalle famiglie a qualsiasi latitudine si trovino e in qualsiasi contesto, anche sfidante come di guerra o una situazione economica disastrosa, ma dovunque si può vivere il Vangelo e si può vivere quello che il Papa sottolinea nei 9 capitoli della sua esortazione.
Ci può sintetizzare alcune delle storie di famiglie presentate nel libro?
Per fare alcuni esempi posso citare la storia di una ragazzina che impara l’educazione alla pace attraverso un gesto della mamma in un Paese dove il conflitto è all’ordine del giorno, da questa mamma che le dice “dobbiamo perdonare, anzi facciamo un passo noi e prepara del pane per le persone che avevano offeso la ragazzina. Oppure un’altra esperienza di una coppia che porta insieme la patologia gravissima del marito e la vive però nella fede e anche nell’apertura verso gli altri offrendo prima di tutto una testimonianza di amore reciproco nella coppia, ma che poi si riversa anche sugli altri pur in una situazione di massima sofferenza. Oppure la scelta della vita in una situazione difficile in cui, appunto, il nascituro aveva problemi. Ecco, scegliere la vita e poi vedere anche la morte successiva di questo bimbo, ma ogni cosa vissuta nella voglia di aderire al piano di Dio su questa creatura. Un’altra storia è l’ascolto di un figlio adolescente che sembrava chiudersi in sé, ma che attraverso qualche gesto concreto della mamma, qualche strategia che la mamma mette in atto per cercare di conquistare un po’ la sua fiducia, attraverso l’ascolto, questo ragazzo si apre e trova il modo anche di confidare il disagio che vive. C’è l’esperienza dei genitori di un giovane omosessuale che capiscono come devono accoglierlo nonostante per loro sia inizialmente una notizia un po’ sconvolgente, ma capiscono cosa vuol dire accogliere il figlio fino in fondo. Sono semplici fatti quotidiani, alcuni forse più particolari, ma la maggior parte sono esperienze, appunto, vissute e vivibili da tutte le famiglie.
Il libro fa riferimento all’Amoris Laetitia di Papa Francesco: quale ispirazione queste famiglie e le famiglie in generale, hanno trovato e possono travare in quel testo?
Diciamo che innanzitutto l’ispirazione dietro a tutto è la vita del Vangelo, i suoi valori come l’amore, l’accoglienza ecc…, ma Papa Francesco li declina molto molto bene nella situazione delle famiglie e quindi dà lo spunto per poter vivere questi valori del Vangelo nella quotidianità, ad esempio attraverso il perdono. Ricorderete che lui dice le tre parole da usare in famiglia: perdono, grazie, scusa. Come l’invito a non aver paura di andare incontro alle situazioni più difficili, siamo “un ospedale da campo” dice e lo articola nelle pagine di Amoris Laetitia parlando anche delle situazioni cosiddette “irregolari”, un tempo si chiamavano così, e spiega come fare perché tutti si sentano accolti nella Chiesa anche coloro che vivono situazioni diverse da quello che sarebbe il disegno di Dio sulla famiglia. Ma se le persone sono in quella situazione possono comunque percorrere una strada di bene possibile? Papa Francesco ci dice di sì e noi come cristiani dobbiamo fare di tutto perché ciò sia, cioè perché le persone si sentano accolte, accompagnate, e trovino il loro posto anche nella Chiesa. Quindi quella che il Papa propone è una pastorale molto concreta e in questo senso è veramente di aiuto per le famiglie. Noi, come Famiglie Nuove abbiamo fatto spesso l’accompagnamento ai fidanzati, corsi per preparazione al matrimonio, oltre che seguire le coppie nei primi anni della loro vita insieme, perché sono sempre molto impegnativi, specie oggi, e il Papa ci incoraggia e ci dà anche un input per essere anche un po’ più creativi, per scoprire modi nuovi in cui possiamo stare vicini oggi alle famiglie. Faccio un esempio: le giovani coppie hanno necessità, specie nei Paesi dell’Occidente, di stare insieme quando hanno momenti liberi dal lavoro, di stare con i figli, allora inventarsi momenti di approfondimento sulle tematiche della famiglia, ma che contemporaneamente siano anche momenti di riposo e di vacanza insieme, può essere un modo per andare incontro al bisogno delle famiglie giovani di oggi.
A volte, quando si parla di famiglie cristiane impegnate, si è portati a pensare a famiglie quasi perfette, dove tutto scorre in armonia, dove non si litiga mai. Ma non credo sia questa la realtà. Lei e suo marito siete a contatto con tante famiglie, qual è la vostra esperienza in merito?
Beh, l’esperienza prima di tutto nella nostra famiglia, perchè anche noi siamo una famiglia dove l’amore è una realtà, ma va comunque sempre costruita e ci sono momenti di conflitto, di difficoltà che vanno semplicemente affrontati e vissuti. E c’è una parola chiave che mi sembra di dover sottolineare perché importante nella nostra esperienza come coppia e come famiglia e poi anche in tante altre, ed è il “saper ricominciare”, cioè sapere che sbagliare è possibile, magari hai risposto all’altro in una maniera un po’ arrogante, lo hai ferito, gli hai fatto male, ecco, intanto puoi chiedergli scusa e se l’ha fatto lui con te puoi dargli questo perdono e si può ricominciare ad amarsi. Poi, stando nella Segreteria centrale di Famiglie Nuove, abbiamo davvero un osservatorio privilegiato della vita delle famiglie di tutte le latitudini e quello che vediamo è che proprio quello che l’Amoris Laetitia sottolinea e che in realtà il Vangelo ci propone, è una risposta anche a tutte le criticità che la famiglia vive. E oggi sono tante, però davanti a queste sfide bisogna metterlo in pratica, avere il coraggio di superare i momenti difficili, ma questo porta veramente la gioia dell’amore. Tra l’altro questo rende possibile quello che è il titolo dell’Incontro Mondiale delle Famiglie: “L’amore familiare, vocazione e via di santità”.
Anche il Movimento Famiglie Nuove partecipa all’Incontro Mondiale delle Famiglie, quale contributo desidera portare a questo evento?
Intanto, tantissime nostre famiglie sono in prima linea nell’aiuto alla Chiesa locale per realizzare quelle attività che ogni vescovo ha pensato bene di poter fare nella sua diocesi Un altro contributo è la partecipazione a questo Incontro Mondiale organizzato a livello centrale a Roma in cui ci sarà una delegazione di Famiglie Nuove e una delle nostre famiglie dell’Africa darà una testimonianza su uno dei temi che vengono trattati durante il convegno. Un altro contributo che sentiamo di dare è questo libro di cui abbiamo parlato, perché pensiamo che possa essere un piccolo strumento, anche molto semplice, per incoraggiare le famiglie. Attraverso queste esperienze si vede qual è il frutto della vita evangelica in giro per il mondo. Infine, ma non ultimo, la vita quotidiana di tutte le famiglie che continuano a voler vivere questa realtà in qualunque situazione si trovino. Insieme siamo una rete che penso possa testimoniare proprio questi valori nella vita di tutti i giorni.
Vorrei concludere proprio con quello a cui accennava lei poco fa, la gioia dell’amore, quante volte ricorre questo nel testo del Papa ed è anche sottolineato nell’introduzione al libro, insieme al riconoscimento che esce dall’Amoris Laetitia del bene rappresentato dalla famiglia, non solo per la società, ma anche per la Chiesa…
Certo, io penso che si stia facendo un grande cammino in questo senso: la gioia perchè la dobbiamo testimoniare, ma per testimoniarla bisogna viverla e per viverla bisogna mettere in pratica quello che il Vangelo ci dice e noi, nel nostro piccolo, possiamo confermarlo davvero. Il riconoscimento: mi sembra che la Chiesa si stia veramente rendendo conto sempre di più di quale è il potenziale della famiglia, che stia crescendo anche questa consapevolezza del fatto che le famiglie sono Chiesa, possono essere Chiese domestiche, perciò credo che siamo sulla buona strada. E noi come famiglie dobbiamo offrire il nostro contributo. Tra l’altro, se dobbiamo dirla tutta, un posto dove facilmente si riconosce la caratteristica dell’amore di Dio che è l’amore trinitario, è proprio la famiglia dove ci sono, appunto, la distinzione e l’unità.