Santa Rosa da Lima: “un giglio tra le spine”

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Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Isabella Flores nasce nel 1586 a Lima, in Perù, in una famiglia benestante di origine spagnola. Sin da piccola, aspira a consacrarsi a Dio. Per la prima volta viene chiamata “Rosa”, per la sua bellezza, dalla nutrice india. A venti anni legge la vita di Santa Caterina Da Siena, che diventa il suo modello. Si ritira a vita contemplativa e veste l’abito di terziaria francescana. Vive giornate scandite dalla preghiera in una cella di appena due metri quadrati, costruita nel giardino della casa materna. E rivive nella carne la passione di Gesù. Al Signore eleva la propria preghiera con due speciali intenzioni: la conversione degli spagnoli e l’evangelizzazione degli indios. La sua vita è permeata dall’amore per Cristo. Muore tra grandi sofferenze il 24 agosto del 1617 dopo aver ripetuto più volte: “Gesù, sii con me”. Canonizzata nel 1671 da Clemente X, è stata la prima fra i santi dell’America.

La preghiera del Papa davanti alle reliquie dei santi peruviani (21-01-2018)

Nel 2017, nel messaggio per i 400 anni della morte di Santa Rosa da Lima, Papa Francesco definisce Santa Rosa da Lima con un passo del Cantico dei Cantici: una donna “cresciuta come un giglio tra le spine”. Santa Rosa, che si sottopose a severe penitenze “ardendo di passione amorosa per ottenere a tutti la vita eterna in Cristo”, è diventata “amica del Signore fin dall’infanzia”. “Infiammata dall’esempio e dall’intercessione della Beata Vergine Maria e di Santa Caterina da Siena – si legge ancora nel messaggio di Papa Francesco – ha offerto totalmente la sua vita a Dio”.

Durante il viaggio apostolico in Perù, nel 2018, il Papa ha pregato nella Basilica Cattedrale di San Giovanni Apostolo ed Evangelista davanti alle reliquie dei santi peruviani. In quell’occasione, il Pontefice ha ringraziato per l’abbondanza dei doni elargiti nella Chiesa di Lima, specialmente per la santità fiorita in Perù. In questa terra, Sana Rosa da Lima ha dedicato la sua vita al Signore.

“Ti ringraziamo in modo speciale per la santità fiorita nella nostra terra. La nostra Chiesa arcidiocesana, fecondata dal lavoro apostolico di San Toribio di Mongrovejo; accresciuta dalla preghiera, dalla penitenza e dalla carità di Santa Rosa da Lima e San Martino di Porres; arricchita dallo zelo missionario di San Francesco Solano e dall’umile servizio di San Giovanni Macías; benedetta dalla testimonianza di vita cristiana di altri fratelli fedeli al Vangelo, è grata per la tua azione nella nostra storia e ti supplica di poter essere fedele all’eredità ricevuta.( Papa Francesco- Viaggio in Perù)”