Videomessaggio del prefetto del Dicastero per la Comunicazione all’assemblea della Ceama (Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia), che si chiude oggi a Manaus, in Brasile: la buona comunicazione si deve basare sull’umanità e non sul calcolo algoritmico, così da “superare l’invasione colonizzatrice dei mass-media” e “costruire un mondo migliore”
Isabella Piro – Città del Vaticano
È la “sapienza del cuore”, così spesso richiamata da Papa Francesco, lo strumento essenziale per “ritrovare la strada di una comunicazione pienamente umana”: lo afferma Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, in un videomessaggio in lingua spagnola inviato alla II assemblea della Ceama (Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia), che si conclude oggi, lunedì 26 agosto a Manaus, in Brasile, dopo quattro giorni di lavori.
La comunicazione unisce e intreccia le differenze
La comunicazione, evidenzia Ruffini, serve a “unire ciò che è diviso” e in quanto tale è un cum munus, ossia “dono reciproco” che nasce dalla relazione che si stabilisce “parlando, ascoltando e comprendendo l’altro”, un dono che “intreccia le nostre differenze, ci rende membri gli uni degli altri, riflette come tutto sia interconnesso”.
Al contempo, per “superare l’invasione colonizzatrice dei mass-media” il prefetto richiama “l’importanza della comunicazione che viene dal cuore, da un cuore non indurito” e che permette di compiere passi “verso la costruzione di un mondo migliore”. Un mondo in cui, sottolinea ancora Ruffini, la narrazione “si basa sul bene e non si arrende al male” e il sistema comunicativo si fonda “sull’umanità, piuttosto che sulla tecnologia delle macchine o sul calcolo algoritmico”, favorendo il dialogo, la cultura dell’incontro e la cura della “casa comune”.
Uno sguardo puro vince sulla tecnologia
Di fronte, dunque, “all’avanzamento esponenziale” della tecnologia, dei sistemi digitali e dell’intelligenza artificiale, il prefetto esorta ancora una volta a dotare la comunicazione di “uno sguardo spirituale”, “uno sguardo puro, capace di riportare all’unità ciò che abbiamo diviso per egoismo”, valorizzando anche “la formazione permanente e l’assunzione di responsabilità collettiva” nel settore.
L’importanza della gratitudine
Infine, Ruffini non dimentica una parola fondamentale del “buon parlare”, ovvero “grazie”, “purtroppo oggi usata sempre meno” e la pronuncia anche in tupi, una delle lingue native del Brasile: “Kûekatu”.
Gli obiettivi della Ceama
Istituita il 29 giugno 2020, la Ceama è frutto del Sinodo speciale per la regione panamazzonica, svoltosi in Vaticano nell’ottobre 2019. Sin dalla sua fondazione, l’organismo si è posto l’obiettivo di essere uno strumento efficace per concretizzare molte delle proposte emerse dall’assemblea dei vescovi, facendo da “ponte” tra le diverse iniziative ecclesiali e socio-ambientali sorte a livello continentale e internazionale.
Comunione, missione e partecipazione
La riunione svoltasi in questi giorni a Manaus ha radunato esponenti della Chiesa in Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Perú, Suriname, Venezuela e Amazzonia francese. I lavori hanno avuto per tema “Cristo indica l’Amazzonia: comunione, missione e partecipazione” e si sono articolati in conferenze e tavole rotonde incentrate sulla situazione amazzonica, oltre che in testimonianze dal territorio e momenti di conversazione spirituale. Non sono mancate riflessioni sul consolidamento ecclesiale e apostolico della Ceama, unite a un’analisi del contesto dell’Instrumentum laboris della seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, in programma dal 2 al 27 ottobre prossimi in Vaticano, e delle sue implicazioni per l’Amazzonia.