Riforma delle pensioni, in Francia non cessano le proteste

Vatican News

Parigi e numerose altre città coinvolte nei disordini. Nella capitale 142 manifestanti fermati e quasi 2 mila agenti impegnati a mantenere l’ordine pubblico

Emanuela Campanile – Città del Vaticano

Il governo di Elisabeth Bornè resiste. Con nove voti è stato approvato il contestato disegno di legge sulla riforma delle pensioni proposto dal presidente Emmanuel Macron, ma la Francia non si piega. Gli analisti parlano di un Paese spaccato mentre le violente contestazioni proseguono e attraversano la capitale Parigi ma anche altre città come Digione, Strasburgo e Lione.  Centinaia i fermi, gli scontri violenti con le forze dell’ordine e gli arresti.

La piazza non cede

Una riforma che prevede l’innalzamento graduale dell’età pensionabile da 62 a 64 anni nel 2030 –  aumentando di tre mesi in tre mesi ogni anno. Una riforma annunciata come necessaria dal Primo ministro Bornè ma la piazza non cede: “È ora di passare alla sfiducia popolare”, è il grido di Jean-Luc Mélenchon, a capo della contestazione.

I rischi

Il Paese rischia il blocco, le raffinerie chiudono i trasporti, la nettezza urbana, la sanità, tutti i settori sono pronti a dare battaglia “fino al ritiro” della riforma. Attesa per domani l’intervista che il presidente Macron rilascerà alle 13 dall’Eliseo ai canali televisivi TF1 e France 2: la prima dall’adozione della nuova legge.