Riforma della Curia, i cardinali: “Aperto un processo”. Finanze e Giubileo nelle riunioni

Vatican News

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Di “confronto fraterno” e “clima dialogante” parlano praticamente quasi tutti i circa 180 cardinali presenti alla riunione indetta e voluta da Papa Francesco per riflettere sulla riforma della Curia romana. Una Curia che, grazie alla Praedicate Evangelium, la Costituzione apostolica che rinnova e riassetta l’intero apparato amministrativo della Santa Sede, “non appartiene solo al Papa, ma a tutta la Chiesa”, come affermano i porporati partecipanti.

Ultima sessione 

Ancora un’ora questo pomeriggio, durante la quale monsignor Rino Fisichella presenterà il Giubileo del 2025, poi, alle 17.30, la Messa del Pontefice a San Pietro, e si concluderà la due giorni che, per la prima volta nei quasi dieci anni di pontificato, ha visto quasi l’intero Collegio cardinalizio riunirsi tutto intorno al Papa.

Temi e lavori

Come nella giornata di ieri, la sessione di oggi – dalle 9 alle 12.30 – ha visto cardinali, patriarchi e superiori della Segreteria di Stato dividersi in gruppi linguistici per riflettere, seguendo una “traccia” fornita nelle scorse settimane, sugli elementi di novità ma anche le “sfide” che la Praedicate Evangelium introduce per la Curia romana e, allo stesso tempo, per la Chiesa universale. Tra queste: il ruolo dei laici, la trasparenza finanziaria, la sinodalità, l’assetto degli organigrammi curiali, la missionarietà, l’annuncio del Vangelo in un’epoca come quella attuale.

Czerny: lavoriamo insieme anche se distanti 

Come commenta a Vatican News, il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale: “È difficile mettere il dito su un unico tema perché la Praedicate Evangelium tocca tutte le dimensioni della Chiesa, dal punto di vista della struttura e dell’organizzazione della Curia. Così con il dialogo tra coloro che vengono dalle Chiese particolari e noi che lavoriamo qui a Roma abbiamo toccato un po’ di tutto… Questo riflette bene sull’ampiezza e la profondità del documento”.

Proprio il confronto tra porporati ‘curiali’ e pastori provenienti da zone lontane del mondo, che hanno potuto conoscersi – alcuni per la prima volta – e mettere in comune ieri pomeriggio i risultati dei gruppi di lavoro, è stata la fonte di maggiore “arricchimento”. “Il tono e l’esperienza è quella di un incontro fraterno, riconosciamo che lavoriamo insieme anche se siamo separati dai chilometri”, dice Czerny. “La novità è di mettere sul tavolo le cose che non sono nuove ma che rappresentano sfide e difficoltà, ad esempio la trasparenza finanziaria. Sfide per tutti, tra l’altro, anche con ritmi ed esperienze diverse”.

Schönborn: “Un arricchimento”

Parla invece di “grandi passi avanti” il cardinale arcivescovo di Vienna, Cristoph Schönborn. Cappellino bianco sulla testa, sorriso conciliante, nella pausa per il pranzo dei lavori il porporato condivide con i media internazionali la sua soddisfazione per l’andamento di queste giornate: “Si ascolta e c’è molta comunione, disposizione all’ascolto. I nuovi cardinali riportano le situazioni dei loro Paesi, è un arricchimento… Per esempio, il nuovo cardinale della Mongolia (Giorgio Marengo, che ha ricevuto la porpora il 27 agosto ndr) mi è piaciuto molto”.

“Il Papa ci ha spronato ad andare avanti”, racconta ancora Schönborn, sottolineando che Francesco, nonostante le difficoltà fisiche di salute, ha cuore e anima perfettamente funzionanti.

Filoni: una riforma per tutta la Chiesa 

“L’ultima cosa bella che ha detto il Santo Padre è che noi abbiamo aperto un processo, partiamo da una base ma non è finito lì”, fa eco il cardinale Ferdinando Filoni, di fianco all’arcivescovo di Vienna. “Il Papa ha detto di sentirsi confortato da ciò che ho sentito e contento perché è un processo che si fa insieme. Cioè la Curia non appartiene al Papa, appartiene a tutta la Chiesa, di cui il Papa presiede la comunione. E tutta la Curia, tutte le diocesi concorrendo e al tempo stesso dando il loro prezioso contributo – sacerdoti, idee ecc – fanno sì che, in fondo, questo documento che è una base, non sia una espressione solamente di una persona ma appartenga a tutta la Chiesa”.  

Kasper: “Clima pacifico”

Certamente, tra porporati provenienti da diverse latitudini non mancano le diversità di vedute ma le discussioni vengono portate avanti in modo sereno e “pacifico”. Usa proprio questo termine il cardinale tedesco Walter Kasper, che assicura: “C’è la volontà di lavorare insieme. Mi ha davvero toccato dal clima che si respira. Abbiamo tutti ringraziato il Papa per le parole profetiche”.