Vatican News
Benedetto XVI ha corretto una sua dichiarazione sul recente rapporto sulla gestione degli abusi nell’arcidiocesi tedesca di Monaco e Frisinga. In una dichiarazione rilasciata all’agenzia Kna dal suo segretario particolare, l’arcivescovo Georg Gänswein, il Papa emerito afferma, contrariamente a quanto asserito in precedenza, di aver partecipato, quando era arcivescovo di Monaco (1977-1982), ad una riunione dell’ordinariato tenutasi il 15 gennaio 1980.
L’errore – si legge nella nota – non è stato fatto “per cattiva intenzione, ma è stata la conseguenza di una svista nell’elaborazione redazionale della sua opinione. Come questo sia potuto accadere, lo chiarirà nel parere che presenterà in un secondo momento. Gli dispiace molto di questo errore e chiede di scusarlo”.
Tuttavia – precisa la dichiarazione – “rimane invece oggettivamente corretta, come risulta dalla documentazione, l’affermazione secondo la quale nel corso di questa seduta non sia stata presa alcuna decisione in merito a un impiego nel campo della pastorale del sacerdote in questione. Piuttosto è stata solamente accolta la richiesta di fornirgli un alloggio a Monaco nel periodo del suo trattamento terapeutico”.
Il Papa emerito, 95 anni il prossimo 16 aprile, che durante il suo pontificato ha lottato con forza contro la piaga degli abusi come sottolineato tante volte da Papa Francesco, rilascerà dunque una dichiarazione sul rapporto. Attualmente, si legge sempre nella nota alla Kna, si sta sforzando di leggerlo rapidamente, ma chiede di comprendere il fatto che ci vorrà del tempo per esaminarlo nella sua interezza “in considerazione della sua età e della sua salute, ma anche a causa dell’ampiezza del documento”: si tratta infatti di oltre 1000 pagine. Quanto letto finora – afferma – lo riempie “di vergogna e di dolore per le sofferenze arrecate alle vittime”. Si dice, infine, “molto vicino alla sua ex arcidiocesi di origine e al suo impegno al chiarimento. In particolare, il suo pensiero è rivolto alle vittime che hanno dovuto sopportare l’abuso sessuale e l’indifferenza”.