Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
“Noi siamo vittime, questa è la ragione per cui abbiamo ritenuto necessario prendere questa decisione e costituirci parte civile”. Con queste parole il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, ha spiegato le motivazioni per cui la Segreteria di Stato vaticana si è costituita parte civile nel processo per la complessa vicenda sugli investimenti finanziari a Londra. Vicenda che ha visto ieri concludersi l’inchiesta vaticana con il rinvio a giudizio di dieci persone. Il cardinale ha detto che la decisione di costituirsi parte civile è stata approvata dal Papa.
Un processo breve
All’indomani dell’annuncio della prima udienza, fissata per il prossimo 27 luglio, Parolin ha incontrato alcuni giornalisti a Strasburgo, dove oggi ha celebrato, in qualità di legato pontificio, una messa solenne per i 1300 anni dalla morte di Sant’Odilia, patrona dell’Alsazia. In una conferenza stampa dopo la celebrazione, Parolin ha spiegato di non aver ancora letto i documenti resi pubblici ieri ed ha invitato ad “aspettare il processo e sperare che porti verità”.
“Speriamo che sia breve, perché molte persone hanno sofferto”, è stato il suo auspicio. “Bene – ha detto – che ci sia una decisione perché le autorità giudiziarie si sono prese più di un anno e mezzo per decidere. Sono molto triste per le persone coinvolte”.
“Disposto a testimoniare”
Secondo il cardinale, “è possibile che qualcuno si sia comportato male, che abbia commesso atti che non doveva”. Sarà, comunque, “la giustizia che dovrà stabilirlo”. “Come istituzione – ha sottolineato il Segretario di Stato – riteniamo che siamo stati danneggiati da tutto quello che è successo”. Da qui la decisione di esercitare il diritto dell’azione civile: ‘”Dobbiamo difendere la nostra posizione e la nostra moralità”, ma anche “tornare in possesso dei soldi”. Il tutto previa consultazione con il Papa: “Sulle questioni importanti parliamo sempre con il Papa e chiediamo se è d’accordo prima di procedere”, ha assicurato il cardinale Parolin. Ed è proprio grazie alle “molte decisioni prese dal Papa sul controllo delle finanze della Santa Sede”, che – ha sottolineato il porporato – “da un punto amministrativo, la questione al centro del processo si è risolta”.
Interpellato a riguardo dai cronisti, il segretario di Stato ha dichiarato anche che: “Se mi chiedono di testimoniare al processo lo farò”.
A Strasburgo per i 1300 anni di Sant’Odilia
Parolin è giunto ieri nella città francese. Come rappresentante del Papa, ha celebrato il 1300° anniversario della morte della santa proclamata da Papa Pio XII patrona dell’Alsazia nel 1946, un anno dopo la fine della Seconda Guerra mondiale che aveva particolarmente provato questo territorio, invaso dalla Germania nazista. La presenza del cardinale è stata anche l’occasione per l’ordinazione del nuovo vescovo ausiliare per la diocesi, monsignor Gilles Reithinger, finora superiore delle Missioni Estere di Parigi.