Presunti abusi al Preseminario S. Pio X: don Martinelli respinge ogni addebito

Vatican News

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Si è tenuta questa mattina, presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, la quarta udienza del processo per presunti abusi sessuali nel quale sono imputati don Gabriele Martinelli e l’ex rettore del Preseminario San Pio X, don Enrico Radice, entrambi incardinati nella diocesi di Como. L’udienza, durata di più di tre ore, dalle 11.20 alle 13.30, è stata dedicata quasi interamente all’interrogatorio di don Martinelli, che attualmente presta servizio in una residenza sanitaria assistita per anziani.

Riletti gli interrogatori della fase istruttoria

Prima di porre domande all’imputato, oggi 28 enne e ordinato sacerdote nel giugno 2017, per i presunti abusi compiuti tra il 2007 e il 2012 su un compagno, quando erano entrambi allievi minorenni del Preseminario, il presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone ha dato lettura dei verbali dei tre interrogatori resi, durante le indagini, davanti al promotore di giustizia vaticano e al delegato del vescovo di Como.

Le due “fazioni” nell’equipe del Preseminario

Il 23 ottobre 2018, interrogato in Vaticano dal promotore di giustizia, don Martinelli ricordava di essere entrato nel Preseminario, che si trova all’interno del Vaticano, nel settembre 2005, a tredici anni, per frequentarvi la terza media, e di esservi uscito nel giugno del 2013. E descriveva le forti “divisioni ed invidie” che si erano venute a creare nell’equipe educativa dell’istituto, divisi in due “fazioni”: quella del rettore don Radice, coimputato nel processo, e quella del vicerettore don Ambrogio Marinoni, che si riflettevano poi anche sugli studenti.

Chi era “per il rito tridentino e chi per il post conciliare”

Per Martinelli chi lo accusa, a partire dalla presunta vittima L.G., e il polacco K., usciti dal preseminario senza diventare poi sacerdoti, è legato alla “fazione” dell’allora vicerettore Marinoni e dell’assistente spirituale don Marco Granoli, deceduto nel 2020. Giovani che nella liturgia, secondo l’imputato, “preferivano il rito tridentino a quello post conciliare”, al punto che L.G. rifiutò, come dichiarato nell’udienza di oggi da don Gabriele, “di servire come chierichetto in una Messa celebrata da un Vescovo perché in rito post conciliare”.

Le lettere di L.G. al vescovo di Como e al Papa

Le accuse nei suoi confronti, espresse in due lettere inviate da L.G. all’allora vescovo di Como Diego Coletti il 10 luglio 2013 e poi a Papa Francesco il 9 giugno 2017, per don Martinelli, “sono frutto di queste tensioni e divisioni” e organizzate dopo il marzo 2013, quando il cardinal Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano e quindi responsabile dell’istituto, bocciò il progetto di riforma del Preseminario, presentato da Marinoni, Granoli e don Daniele Pinton, per aprirlo anche agli studenti universitari.

“Colpiscono me per colpire il Preseminario”

“Hanno colpito me, ma volevano colpire soprattutto il Preseminario” ha sostenuto l’imputato, che ha negato anche in aula qualsiasi abuso. Ogni accusa sarebbe frutto di “gelosia” nei suoi confronti, e un tentativo di bloccare la sua ordinazione sacerdotale. Spiegando anche di non aver sporto denuncia contro chi lo accusava secondo lui ingiustamente, “perché dal mio vescovo e dal vicario generale mi è stato chiesto di aspettare”. Ha riferito anche che gli è stato chiesto, sotto il vincolo di obbedienza, di vivere isolato e di “non rispondere ai giornalisti. Posso parlare solo con i miei genitori – ha precisato – e con i miei superiori”, cioè il vescovo e il suo vicario.

Prossima udienza il 24 febbraio, audizioni di testimoni

Al termine dell’udienza, il presidente del Tribunale Pignatone ha comunicato il calendario delle prossime udienze. Il 24 febbraio verranno ascoltati, se confermeranno la disponibilità, 6 testimoni chiamati dal promotore di giustizia, mentre il 25 il vescovo emerito di Como monsignor Diego Coletti e l’attuale pastore, monsignor Oscar Cantoni. Nelle udienza del 17 e 18 marzo verrà invece sentita la presunta parte lesa L.G.