Tiziana Campisi – Città del Vaticano
“Siamo lieti e onorati di questa visita, che vuole essere ad un tempo pellegrinaggio e incontro. Pellegrinaggio sulle orme dell’apostolo Barnaba, apostolo delle genti insieme a Paolo, padre della Chiesa di Cipro”: è quanto scrive nella missiva il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa a proposito dell’imminente viaggio apostolico di Papa Francesco a Cipro, in programma dal 2 al 4 dicembre. Il patriarca definisce la visita del Pontefice un “incontro con la realtà del Medio Oriente che fa confluire nel Mediterraneo e anche a Cipro il dramma di famiglie in fuga da guerre, povertà, lotte di potere e settarismi religiosi”.
Cipro oggi
Nella lettera, Pizzaballa invita tutti a recitare, singolarmente o nelle parrocchie, nelle comunità religiose e nelle varie realtà ecclesiali della diocesi del Patriarcato la preghiera preparata dal Comitato organizzativo del viaggio perché l’incontro con il Papa possa dare a tutti “la forza di andare avanti con gioia ad amare e servire il Signore”, “a proclamare il nome di Cristo” e a consolarsi a vicenda nella fede. Il patriarca ricorda poi che “Cipro, nel suo piccolo, da un lato contiene in sé la ricchezza, lo splendore ma anche le contraddizioni e i drammi dell’intero Medio Oriente. Dall’altro lato è una finestra verso il mondo occidentale, con il quale ha sempre mantenuto relazioni vive”. Pizzaballa definisce l’isola anche “un ponte nel quale confluiscono e si mischiano le culture orientali e occidentali, e che porta in sé la bellezza e le ferite che la storia ci ha consegnato”. Una storia segnata dalla Croce, evidenzia il patriarca latino di Gerusalemme, che “in maniera forse più intensa e dolorosa”, è anche nel resto del Medio Oriente: “la divisione politica e territoriale, che diventa anche divisione religiosa; il dramma di migrazioni dolorose; la crisi economica e sociale”.
La realtà religiosa nell’isola
Pizzaballa descrive le relazioni ecumeniche con la Chiesa Ortodossa eccellenti, “con collaborazioni in diversi ambiti, incluso l’uso di chiese ortodosse per il culto cattolico, difficilmente riscontrabili altrove” e aggiunge che le chiese, piccole come sono, “non riescono a contenere la partecipazione dei tanti migranti e lavoratori stranieri che arricchiscono la comunità cattolica locale e rendono vivace e appassionata la vita ecclesiale, in tutte le parti dell’isola”. A Cipro, prosegue il patriarca, ci si impegna nella carità, “nell’accoglienza dei profughi, la cui presenza è proporzionalmente superiore a qualsiasi altro Paese europeo”, in attività di sostegno e nelle scuole.
Gli impegni di Francesco a Cipro
Pizzaballa precisa che il Papa incontrerà l’arcivescovo Chrisostomos e la Chiesa Ortodossa, ascolterà i religiosi e i sacerdoti che operano sull’isola; celebrerà una Santa Messa per tutti i cattolici nello stadio e incontrerà realtà di migranti e profughi. “Il Papa, insomma, desidera toccare con mano ancora una volta la realtà di questa parte di mondo, che sembra incapace di conoscere la pace e di trovare una soluzione ai suoi problemi”, rimarca il patriarca. “Incontrerà, però, anche tante persone che non si rassegnano – conclude – ma che costruiscono concretamente il Regno di Dio con il loro impegno per custodire e proteggere l’immagine di Dio nella vita della Chiesa e nel volto dei poveri”.