Il cardinale segretario di Stato interviene al G20 in Brasile: cruciale garantire pace e stabilità, ma sviluppare anche meccanismi globali in grado di rispondere a questioni ambientali, di salute pubblica, culturali e sociali, nonché all’intelligenza artificialeÈ necessario un “ripensamento delle strutture” che facilitano la cooperazione internazionale e soprattutto tenere presente che la governance globale va ragionata, oltre che “sulla sovranità paritaria degli Stati”, anche sui “principi di sussidiarietà e partecipazione paritaria”. Il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, si rivolge ai Paesi presenti alla seconda sessione del G20, il summit dei capi di Stato e di Governo in corso a Rio de Janeiro, in Brasile, dinanzi ai quali ieri ha pronunciato il messaggio di Papa Francesco. Nel suo intervento il cardinale indica la distorsione che presenta il “panorama globale, caratterizzato dall’emergere di nuove tecnologie, da una maggiore interconnessione e dall’intensificarsi della globalizzazione” e che, di fatto, ha portato ad “una notevole diminuzione dell’influenza degli Stati nazionali” e ad una “crescente influenza dei settori economici e finanziari”, di conseguenza “diventata sempre più transnazionale, esercitando così un maggiore controllo sul processo decisionale politico”.