Parolin: la Slovacchia può contribuire alla trasformazione del mondo

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Il cardinale segretario di Stato è dal 14 al 16 settembre in quattro città del Paese europeo, tra cui la capitale Bratislava, per una visita ufficiale su invito della conferenza episcopale locale

Martin Jarábek – Città del Vaticano

Il viaggio del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin in Slovacchia, dal 14 al 16 settembre, si articolerà nella visita a quattro città Bratislava, Šaštín, Košice e Klokočov e coinciderà con tre importanti anniversari: il 30.mo anno dal rinnovo delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica Slovacca e la Santa Sede; il 1160.mo anniversario dell’arrivo dei Santi Cirillo e Metodio nel Paese e poi il 20.mo anniversario di due beatificazioni di due martiri slovacchi vittime della persecuzione atea, nel 2003 da parte di Giovanni Paolo II. Di due anni fa, inoltre, la visita di Papa Francesco.

Eminenza, cosa si aspetta da questa visita in Slovacchia?

Questa visita era in programma da tre anni. Per vari motivi è stata rimandata e si è potuta realizzare solo ora. Ma, provvidenzialmente, essa viene a coincidere con tre anniversari, ovvero il 20.mo anniversario della beatificazione del Vescovo Vasil’ Hopko e di Suor Zdenka Schelingova (Giovanni Paolo il 14 settembre del 2003 ndr); il 30.mo anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Repubblica Slovacca; e il 1160.mo anniversario dell’arrivo nella Grande Moravia dei Santi fratelli Cirillo e Metodio. Inoltre, ricorre il secondo anniversario del viaggio apostolico di Papa Francesco nel Paese, che si è svolto proprio in questo mese, dal 12 al 15 settembre 2021. Anche per questo è stata scelta la presente data, sebbene si trovi a ridosso dell’inaspettata convocazione delle elezioni in Slovacchia, il 30 settembre prossimo. Obiettivi principali sono quelli di condividere la fede delle comunità ecclesiali, rafforzarne la comunione, rilanciare il messaggio che il Santo Padre ha lasciato durante la visita apostolica, pregare insieme la Madonna, nella festa dell’Addolorata, Patrona nazionale, per il Paese e per le grandi intenzioni che stanno a cuore al Papa, in primo luogo la pace. Il viaggio prevede anche momenti di dialogo con le autorità del Paese e di interazione con la società civile per rafforzare la cooperazione tra la Santa Sede e la Slovacchia al fine di promuovere valori come la giustizia sociale, la solidarietà, la fraternità e la pace.

La Slovacchia è un Paese piccolo, cosa può offrire al mondo?

Mi pare che il recente viaggio di Papa Francesco in Mongolia ci abbia mostrato chiaramente che non dobbiamo limitarci ai numeri o alle dimensioni di una realtà per valutarne l’importanza e l’influsso. Lo stesso vale per la Slovacchia. Le dimensioni ridotte non le impediscono di apportare al mondo e alla sua trasformazione un contributo particolarmente significativo, legato alla sua ricca storia, alla sua cultura, all’eredità cristiana che la contraddistingue, al suo impegno in favore dei valori spirituali e della promozione del rispetto reciproco e della coesistenza civile e religiosa.

I Santi Cirillo e Metodio sono un grande esempio di inculturazione e sinodalità, come incarnare il loro messaggio oggi?

La missione dei Santi Cirillo e Metodio, noti come i “Padri dei popoli slavi”, e di San Gorazd, loro primo discepolo e successore di San Metodio nell’episcopato, ci offre una straordinaria testimonianza di come il cristianesimo possa integrarsi con successo in culture diverse – un concetto noto, appunto, come “inculturazione”. Mi pare che da tale testimonianza emergano aspetti rilevanti per la nostra epoca, come la valorizzazione della diversità nell’unita, il rispetto reciproco, la necessità del dialogo interculturale e interreligioso, ecc. Sono questi i pilastri sui quali si può costruire una società pacifica e inclusiva. Ma sottolineerei soprattutto lo sforzo di tradurre in linguaggio accessibile ai nostri contemporanei e, soprattutto, alle giovani generazioni, i contenuti della nostra fede. Tutto ciò esige una grande capacità di ascolto reciproco, che è la strada della sinodalità nella quale ci ha incamminati a Papa Francesco.

A Bratislava, Sastin e Klokocov ci saranno varie celebrazioni, quanto è importante per la vita della Chiesa ritrovarsi insieme nella preghiera e poi agire nel mondo?

Ho già provato la gioia di partecipare alle celebrazioni liturgiche durate il viaggio del Santo Padre in Slovacchia. Una esperienza forte e spiritualmente coinvolgente! Sarà molto bello ripeterla: assemblee numerose, vive, oranti, devote, che celebrano la propria fede e la nutrono con l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione ai Sacramenti, in primo luogo all’Eucarestia, e la devozione alla Vergine Maria, che ha un posto speciale nella religiosità del popolo slovacco. Spero davvero che saremo in tanti a Bratislava, a Sastin e a Klokocov a pregare e rivolgo a tutti l’invito a partecipare, per rafforzare la nostra adesione al Signore, il nostro amore a Lui, e trovare le ragioni profonde del nostro impegno nel mondo, della carità verso il prossimo, la giustizia sociale e il servizio agli altri, affinché la Chiesa possa davvero essere luce per tutti e trasformare la società con il lievito del Vangelo.