Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
La “paterna sollecitudine”, la stessa avuta sempre dai Papi verso l’Ordine di Malta, insieme alla preoccupazione di un arresto del “cammino di rinnovamento” resosi necessario dopo “una crisi istituzionale che ha segnato una ferita”, sono alla base della decisione di Francesco di nominare fra’ John T. Dunlap come nuovo Luogotenente di Gran Maestro dell’Ordine melitense, a seguito della morte improvvisa di fra’ Marco Luzzago il 7 giugno scorso. È quanto si legge nel Decreto di nomina, pubblicato oggi dalla Sala Stampa vaticana, all’indomani dei funerali di Luzzago nella Chiesa di Santa Maria in Aventino, al termine dei quali fra’ Dunlap ha prestato giuramento dinanzi ai vertici del Sovrano Ordine.
La morte di fra’ Luzzago, un momento di sgomento
Nel Decreto il Papa scrive: “Con paterna sollecitudine ho seguito in questi anni il cammino del processo di riforma che, sotto la guida del mio Delegato Speciale, cardinale Silvano M. Tomasi, c.s., l’Ordine di Malta ha coraggiosamente intrapreso, a seguito di una crisi istituzionale che ha segnato una ferita nel cuore di molti. L’improvvisa dipartita del Luogotenente di Gran Maestro, fra’ Marco Luzzago, a pochi mesi dalla celebrazione del Capitolo Generale Straordinario, porta l’Ordine gerosolomitano a vivere un nuovo momento di sgomento e di incertezza”.
L’attenzione dei Papi per l’Ordine di Malta
Nel documento, Francesco ricorda l’attenzione dei suoi predecessori verso lo Smom, in particolare la Bolla Pia postulatio voluntatis, con la quale Papa Pasquale II “assicurò la protezione della Sede Apostolica all’Ordine da ogni ingerenza esterna, favorendone così il libero sviluppo secondo il proprio carisma”. Furono numerosi, poi, nel corso dei secoli gli interventi dei Romani Pontefici per conservare alla Chiesa “l’opera meritoria degli Ospitalieri gerosolimitani, ogni volta che contingenze esterne o vicissitudini interne rischiavano di comprometterne l’identità, l’operatività e financo l’esistenza stessa”.
Carica vacante
In questo solco si inserisce dunque la decisione di Francesco di nominare lui stesso un Luogotenente di Gran Maestro, decisione che, secondo la Costituzione – della quale si attende una definitiva revisione -, spetterebbe al Consiglio Compito di Stato, che già nel novembre 2020 si era riunito per eleggere il Gran Maestro. Carica, questa, rimasta vacante dopo la morte del Gran Maestro fra’ Giacomo Dalla Torre nell’aprile 2020, a sua volta eletto tre anni prima a seguito della suddetta crisi a cavallo tra il 2016 e il 2017. Per sette mesi il millenario Ordine religioso e cavalleresco era stato guidato da Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas, portoghese di 81 anni, come Luogotenente interinale, figura prevista dalla Costituzione per un tempo di tre mesi e per il disbrigo di faccende di ordinaria amministrazione. Con la pandemia di Covid e le sue delimitazioni che avevano reso impossibile i viaggi dall’estero di alcuni Cavalieri, i tempi si erano dilatati e anche di molto. Quarantaquattro membri avevano partecipato al Consiglio Compito di Stato, nel novembre 2020, in una delle sedi dello Smom. Al termine della riunione, era stato eletto a larga maggioranza Luzzago come Luogotenente di Gran Maestro, figura con gli stessi del Gran Maestro ma ad interim per un annol La speranza era di poter celebrare tutti il Consiglio Compito di Stato, appianare quelle che il Papa stesso ha definito “tensioni” interne e quindi eleggere più avanti il capo dell’Ordine. Lo scorso anno Francesco aveva rinnovato Luzzago per un altro mandato, sempre con l’obiettivo di fare in modo che non si interrompesse il processo di riforma auspicato da egli stesso.
Collaborazione con il cardinale Tomasi
La morte di fra’ Luzzago ha mutato molti equilibri. Papa Francesco nel Decreto scrive infatti: “Purtroppo, nuovi eventi e circostanze sembrano quasi voler impedire all’Ordine di San Giovanni Battista di compiere il necessario cammino di rinnovamento nella fedeltà al carisma originario. La prematura scomparsa del Luogotenente di Gran Maestro Fra’ Marco Luzzago, oltre a determinare l’arresto temporaneo del processo di riforma, rischia di accentuare ancor di più le tensioni tutt’ora esistenti”. Da qui la nomina del canadese Dunlap, ex avvocato internazionale, “il quale – si legge – collaborerà strettamente con il delegato speciale nella preparazione del Capitolo Generale Straordinario”.
Confermati i poteri del delegato speciale
Il delegato speciale a cui fa riferimento il Papa è il cardinale Silvano Maria Tomasi, nominato in questo incarico sempre nel 2020, il 1° novembre per l’esattezza, in successione al cardinale Angelo Becciu, che aveva assunto tale incarico nel febbraio 2017. A Tomasi, il Papa conferma col Decreto odierno “tutte le facoltà e le prerogative già concessegli in passato, ed in particolare nella mia Lettera del 25 ottobre 2021”. Ovvero la missiva in cui Francesco, “per venire incontro alle problematiche che si dovessero presentare”, attribuiva al delegato i poteri di “convocare” e “co-presiedere” il Capitolo Generale Straordinario; “definire un regolamento ad hoc per la composizione e celebrazione del Capitolo Generale Straordinario”; “approvare la Carta Costituzionale ed il Codice Melitense”; “procedere al rinnovo del Sovrano Consiglio in conformità ai nuovi testi normativi; “convocare il Consiglio Compìto di Stato per l’elezione di un nuovo Gran Maestro”.
“Ogni questione relativa all’interpretazione o all’applicazione del presente decreto dovrà essere sottoposta al Delegato Speciale e da lui autoritativamente risolta”, si legge nelle ultime righe del Decreto, in vigore dal 13 giugno.
Riunione del Gruppo di lavoro misto
In un comunicato della Santa Sede che accompagna il documento, si sottolinea come il Papa ancora una volta voglia “assicurare la sua attenzione e il suo accompagnamento all’Ordine di Malta, al fine di tutelarlo e garantirlo nel suo cammino di riforma”. Si rileva inoltre che la scelta di nominare fra’ Dunlap, membro eletto nell’attuale Sovrano Consiglio, “manifesta il desiderio e l’esigenza di garantire uno spirito di continuità e fraterna comunione nel governo dell’Ordine”. Si annuncia infine che, “facendo seguito a quanto accaduto anche nei mesi di febbraio e marzo 2022, tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre il Papa convocherà una riunione del Gruppo di lavoro misto per ulteriori comunicazioni sulla prossima celebrazione del Capitolo Generale Straordinario”.