Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Carenza d’acqua, esodo, malnutrizione, malattie, estinzione delle specie. La vita sulla terra è in via di drammatica trasformazione climatica, ed il riscaldamento globale, se raggiungesse i più due gradi centigradi anziché i +1,5, ossia la soglia fissata dall’accordo di Parigi, avrebbe impatti irreversibili sui sistemi umani: su 420 milioni di persone per le ondate di caldo estremo e su 80 milioni minacciate dalla fame.
Scelte da affrontare
Il rapporto delle Nazioni Unite è il più allarmistico degli ultimi anni, senza margini di interpretazione, l’umanità è a serio rischio e le conseguenze del cambiamento climatico saranno ben visibili ben prima del 2050: ondate di calore sempre più forti, che colpiranno soprattutto le popolazioni delle megalopoli tropicali in particolare di Asia e Africa. Ci sono davanti all’umanità 30 anni e di questo dovranno tenere conto le scelte politiche. “La vita sulla Terra può riprendersi dai grandi cambiamenti climatici evolvendosi in nuove specie e creando nuovi ecosistemi – si legge ancora – ma l’umanità non può”. Il rapporto non sarà pubblicato ufficialmente fino a febbraio 2022, dopo la sua approvazione per consenso da parte dei 195 stati membri.