Debora D’Angelo – Città del Vaticano
La cura degli anziani e il loro dialogo con le nuove generazioni è da sempre nei pensieri di Papa Francesco, che di recente ha dedicato loro un ampio ciclo di catechesi e lo scorso anno ha stabilito la quarta domenica di luglio come la data in cui celebrare la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Quest’anno l’evento, giunto alla seconda edizione, si celebra domenica 24 luglio.
Il cuoco commendatore
A Nisida, la più piccola isola del Golfo di Napoli, si trova l’Istituto Penale Minorile che accoglie una cinquantina di ragazzi con l’obiettivo di seguirli, educarli e reinserirli così nella società civile. Ed è proprio nella Neverland del Sud che Giuseppe Lavalle, 78 anni, presta servizio come responsabile di sala nel carcere. La sua inclinazione ad aiutare il prossimo lo ha portato a ricevere un riconoscimento al Quirinale, dove è stato premiato lo scorso novembre dal presidente Sergio Mattarella con la nomina di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Una risorsa per i giovani
I minori del carcere hanno alle spalle delle situazioni familiari complicate, che necessitano di cura e attenzione, di “radici forti” come più volte ha ricordato Papa Francesco nelle recenti udienze dedicate agli anziani. Giuseppe, che da anni si occupa del prossimo, ospita i ragazzi nella sua casa per mostrare loro il significato di vivere in una famiglia semplice. Il messaggio che intende trasmettere è quello di “vivere quotidianamente una vita serena” dove gli anziani giocano un ruolo fondamentale, forti della saggezza e dell’esperienza accumulata nel corso del tempo.
Dialogo intergenerazionale
Giuseppe, insieme alla moglie e alla figlia, fa parte della comunità di Sant’Egidio, dove prepara e distribuisce pasti ai senzatetto. Un servizio che implica anche il dialogo. “Parliamo con chi non ha nulla – racconta – cercando di dare loro conforto”. Il cuoco del carcere di Nisida è anche nonno di sei nipoti, per i quali cerca di essere un esempio di vita, avendo vissuto in una famiglia di lavoratori e gente comune che “nel comune – specifica – cerca di metterci qualcosa in più per dedicarlo agli altri”.