Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Le speranze di ritrovare in vita monsignor Moses Chikwe sono ancora forti. Il vescovo ausiliare di Owerri è stato rapito nei giorni scorsi da un gruppo di persone armate e ancora non ci sono riscontri sulla sua sorte. Comunque l’agenzia Fides, riporta oggi la ferma smentita sulle notizie del presunto ritrovamento del corpo senza vita del presule. L’arcivescovo di Owerri, monsignor Antony Obinna in persona ha esortato in una nota i “fedeli e le persone di buona volontà ad ignorare le notizie diffuse sull’uccisione e sul ritrovamento del corpo senza vita di monsignor Chikwe. “L’informazione – si afferma – è ingannevole e non è confermata dall’arcidiocesi di Owerri. Continuiamo a chiedere a tutti – prosegue il presule – di pregare per la liberazione di monsignor Chikwe e del signor Robert Ndubuisi, il suo autista”, anch’egli sequestrato.
Un sequestro particolarmente strano
“Siamo molto preoccupati, perché il rapimento di monsignor Moses Chikwe è inusuale rispetto ad altri casi avvenuti anche di recente”, afferma don Patrick Alumuku, responsabile della comunicazione dell’arcidiocesi di Owerri, citato dall’agenzia Fides. “Il sequestro è avvenuto molto vicino alla casa del vescovo, mentre questi stava tornando da una messa in una parrocchia” spiega don Alumuku. “Inoltre vi sono segni di violenza, perché dentro la macchina sono stati ritrovati dei colpi esplosi, ma non ci sono tracce di sangue. Ancora più strano è il fatto che l’auto del Vescovo sia stata riportata indietro. Inoltre i rapitori hanno fatto ritrovare i suoi paramenti sacri dentro la macchina”. Finora non hanno comunicato con nessuno per avanzare richieste di riscatto”.
Molti i rapimenti in Nigeria
“Il 99 per cento dei rapimenti a scopi di estorsione sarebbero commessi in Nigeria da pastori Fulani, ma è veramente inusuale che abbiano avuto il coraggio di effettuare un rapimento in una città come quella di Oweri, nel sud-est della Nigeria, a maggioranza cristiana” commenta don Alumuku. “L’unico precedente è accaduto ad Abuja un mese fa, quando don Matthew Dajo, è stato aggredito e rapito da uomini armati nel suo domicilio della parrocchia di Sant’Antonio.