Sono altre dieci gli organismi messi fuori legge dal governo Ortega, tra cui la Fraternidad Misioneras del Fiat de María, e i loro beni confiscati
Vatican News
È un copione che ormai si ripete uguale a se stesso da lungo tempo. Le autorità del Nicaragua che accusano enti e ong di varia natura, spesso cattoliche o comunque cristiane, e le mettono fuori gioco tacciandole di presunte irregolarità e incamerandone i beni confiscati. Ieri è toccato anche all’Associazione degli scout perdere la personalità giuridica a causa, sostiene il governo di Managua, di irregolarità nella presentazione dei bilanci. Con gli Scout sono stati altri dieci gli organismi che hanno subito la stessa sorte, tra cui la Fraternidad Misioneras del Fiat de María e l’Università delle scienze della salute e delle energie rinnovabili, accusata nel suo caso di aver aperto alcune sedi “senza autorizzazione”.
A gennaio la chiusura di 16 ong
Esattamente un mese fa, il 16 gennaio, a farne le spese erano state 16 ong, dieci delle quali cattoliche o evangeliche. Nove, secondo fonti ufficiali, erano state messe fuori legge per non aver rispettato le normative che le regolano, ostacolando anche le operazioni di controllo previste, mentre altre sette avevano presentato volontariamente richiesta di scioglimento.
La liberazione di vescovi e sacerdoti
Sempre di metà gennaio era la notizia della scarcerazione del vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez, detenuto da oltre un anno, del vescovo Isidoro del Carmen Mora Ortega, di due seminaristi e quindici sacerdoti, tutti, a eccezione di uno rimasto in Venezuela, giunti a Roma e ospiti della Santa Sede. In loro favore aveva parlato il Papa nel primo Angelus del 2024, invocando “il cammino del dialogo per superare le difficoltà” e pregando per il Nicaragua.