I pastori, legati all’organizzazione statunitense Mountain Gateway, sono stati arrestati due mesi fa e tenuti in isolamento senza contatti con avvocati o familiari. Dopo un processo a porte chiuse, la giustizia del Paese li ha condannati con l’accusa di riciclaggio di denaro: sentenze tra i 12 e 15 anni di reclusione, oltre a una multa di 80 milioni di dollari a persona
L’Osservatore Romano
Undici pastori evangelici legati all’organizzazione statunitense Mountain Gateway sono stati condannati dalla giustizia del Nicaragua con l’accusa di riciclaggio di denaro. Per i membri dell’organizzazione con sede in Texas — arrestati due mesi fa e tenuti in isolamento senza contatti con avvocati o familiari — i giudici hanno emesso sentenze tra i 12 e 15 anni di reclusione, oltre a una multa di 80 milioni di dollari a persona. Il processo si è svolto a porte chiuse.
A riferirlo l’organizzazione Alleanza in difesa della libertà, Adf Internacional, che ha parlato di una sentenza «irregolare» maturata in un procedimento nel corso del quale «le autorità non sono state in grado di presentare alcuna prova». La Adf ha chiesto l’intervento della Commissione interamericana dei diritti umani per esigere dalle autorità di Managua la garanzia del rispetto dei prigionieri durante la loro permanenza in carcere.
Intanto, per il secondo anno consecutivo, la Settimana Santa si è svolta in Nicaragua senza processioni nelle strade delle città e Via Crucis in quanto vietate dalle autorità. Le uniche funzioni autorizzate si sono svolte all’interno dei luoghi di culto o nei loro cortili. Quattromila agenti di polizia sono stati posizionati intorno alle chiese del Paese per vigilare sul rispetto del divieto.