All’evento in corso fino a martedì 25 aprile a Roma, l’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica e di Azione Cattolica Italiana, ha celebrato la Santa Messa
Vatican News
Monsignor Claudio Giuliodori assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica e di Azione Cattolica Italiana, ha fatto visita al Villaggio per la Terra allestito a Villa Borghese, a Roma, in occasione della 53.ma Giornata mondiale dedicata al pianeta sofferente. Il vescovo ha celebrato la Messa alla presenza di numerosi fedeli. Poi ha raggiunto la postazione mobile della Radio Vaticana, che per questo evento trasmette in diretta dalla Terrazza del Pincio, dove ha commentato in un’intervista l’iniziativa del Villaggio per la Terra.
Due sguardi differenti
“Lo sguardo sul Creato e sulla realtà fa la differenza, – spiega monsignor Giuliodori ai nostri microfoni – infatti uno sguardo fatto di bramosia di potere, che porta ad assumere atteggiamenti indiscriminati di uso e di inquinamento, che sembrano esaltare l’uomo, in realtà stanno costruendo il suo baratro. Quello di cui abbiamo preso coscienza negli ultimi anni è proprio questo: cioè che l’atteggiamento dell’uomo non è indifferente, anzi proprio il modo con cui l’uomo guarda e si relaziona al Creato decide il suo stesso futuro, perché l’ambiente non è qualcosa di esteriore ma è la sua casa, e se distruggiamo la nostra casa, l’esito è inesorabile. Quindi – sottolinea – contemplare significa rispettare, riconoscere, e assumere le responsabilità che ci sono proprie”.
Lo sguardo puro dei piccoli che salva il Creato
Diventa perciò necessario non dimenticare che il Creato è il dono di Dio all’uomo che ha una grande responsabilità, e l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco ci ha richiamati proprio a questo. “Il grande insegnamento della Laudato si’ – sottolinea l’assistente ecclesiastico – è che l’ambiente non appartiene solo a un elemento marginale, magari di interesse per alcuni addetti ai lavori e per gli ecologisti, ma è la realtà in cui tutti noi siamo immersi e quindi non c’è nessuno che possa sottrarsi a questa responsabilità, dall’economia, alla politica, all’organizzazione sociale e all’educazione. Questa iniziativa del Villaggio della Terra ha una grande valenza educativa, perché ciò che ci salverà saranno l’educazione e la consapevolezza, e saranno proprio le nuove generazioni a farlo. Perciò è bello vedere qui tanti bambini che fanno esperienza di uno sguardo diverso, che non è di potere ma pieno di stupore nei confronti della bellezza del Creato e – conclude – tutti dobbiamo recuperare quello lo sguardo puro”.