Migranti, Lampedusa: distribuiti tra Sicilia e Calabria i 1200 sbarcati sabato

Vatican News

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Con la fine del lockdown anti-Covid e la bella stagione, si sono intensificati nuovamente gli arrivi di migranti dal Nord Africa sulle coste italiane. Solo sabato a Lampedusa sono sbarcati in 1200, divisi in 18 barconi, e ora è corsa contro il tempo per svuotare l’hotspot dell’isola siciliana. 120 minori sono già stati portati ad Agrigento, per essere accolti nelle case famiglia, e 300 trasferiti sulla nave quarantena Snav Adriatico. 180, tutti negativi al tampone per il Covid, verranno sbarcati domani mattina a Pozzallo, nel ragusano, per poi raggiungere il Cara di Crotone. Sulla nave ci sono anche, in isolamento, 12 positivi al test per il coronavirus.

La redistribuzione tra Agrigento, Caltanissetta e Crotone

Questa mattina altri 100 migranti lasceranno Lampedusa a bordo della nave Sansovino, e anche per loro la destinazione è il Cara di Crotone. Altri 80 uomini, invece, saranno trasferiti a bordo di una motovedetta a Caltanissetta. Intanto nell’isola, dove cominciano ad arrivare anche i turisti, questa notte c’è stato un solo sbarco: 23 persone, tra cui 8 donne e 2 minori, sono stati intercettati a 5 miglia dalla costa da una motovedetta della Guardia di finanza. 

Arrivi di barchini anche in Sardegna

Ma tre barchini più piccoli sono approdati sabato anche in Sardegna, a sant’Antioco, nel sud ovest dell’isola. Tutti gli occupanti sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza di Monastir, nel cagliaritano. Dalla fine dell’inverno sono già più di 500.

La nave di Medici Senza Frontiere cerca un porto sicuro

Infine, la nave GeoBarents di Medici Senza Frontiere, con a bordo 410 migranti – tra cui donne, bambini e minori non accompagnati – raccolti in sette interventi di soccorso a barche in difficoltà, ha richiesto un porto sicuro di sbarco alle autorità maltesi e italiane. “Sono stremati”, afferma la ong, che sottolinea che gli ultimi 4 salvataggi “sono stati condotti nella zona di competenza della guardia costiera maltese. Ma Malta ha respinto le nostre richieste, affermando che ‘non è in grado di fornire un luogo sicuro”.