Messina Denaro, il vescovo Marciante: bene l’arresto, ma la mafia non è sconfitta

Vatican News

Alessandro Guarasci – Città del vaticano

Soddisfazione delle istituzioni, dei corpi sociali e della Chiesa per l’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro. I carabinieri del Ros lo hanno bloccato nella clinica privata ‘la Maddalena’ a Palermo, dov’era in cura da un anno, e dove si era recato nella struttura per sottoporsi a un ciclo di chemioterapia. “Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia”, commenta la premier Giorgia Meloni. Telefonata di congratulazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Soddisfazione anche del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, che però invita a “vigilare” e a lavorare per togliere “la manovalanza alla mafia” in Sicilia.

Il boss implicato in decine di omicidi e nelle stragi

Il boss è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, per le stragi del ’92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma. L’arresto di Messina Denaro, un tempo fedelissimo dello storico capo di Cosa Nostra, Totò Riina, chiude simbolicamente una fase di Cosa Nostra e potrebbe aprire alla possibilità di far emergere ulteriori verità storiche e giudiziarie sugli anni delle stragi condotte da Cosa Nostra.

La premier Meloni a Palermo

Oltre 100 uomini dei carabinieri del Ros hanno partecipato alla cattura di Matteo Messina Denaro. Quando i carabinieri sono entrati nella struttura il boss non ha opposto resistenza. Il presidente del Consiglio Meloni è in queste ore a Palermo. La premier inconterà il procuratore distrettuale di Palermo, Maurizio de Lucia, i magistrati che hanno coordinato le indagini e i carabinieri del Ros che hanno eseguito l’arresto.

Marciante: Matteo Messina Denaro ben protetto

“Possiamo capire qual è la portata storica di questo arresto e di questo vorrei veramente congratularmi con il Ros in modo particolare, e con i procuratori Maurizio De Lucia e Paolo Guido che hanno guidato l’operazione”, afferma monsignor Giuseppe Marciante. “Ma fa pensare perché uno come Matteo Messina Denaro che sta per tanti anni nascosto significa che è ben protetto. Questo vuol dire che la mafia ancora è viva, non è vero che è dormiente o cose del genere, quindi non bisogna mai abbassare la guardia. Che cosa si può fare ancora? Bisogna togliere la manovalanza alla mafia e la manovalanza della mafia attecchisce dove c’è la disoccupazione. La Sicilia si sta spopolando di giovani, e noi dobbiamo lavorare perché i giovani abbiano un futuro ma questo deve arrivare dalla società civile, dallo Stato. Io penso che bisogna togliere il terreno alla mafia, solo così la si potrà sconfiggere. Insomma, servono politiche serie per il lavoro, e io oggi sono ancora scettico”.

Ascolta l’intervista a monsignor Giuseppe Marciante