L’ordine è di abbandonare Gaza City entro le prossime 24 ore. Appello dell’Onu all’esercito israeliano per revocare l’attacco alla città:”si rischia la catastrofe umanitaria”. Appello di Hamas al mondo musulmano nel primo venerdi di preghiera dall’inizio della guerra per unirsi alla lotta contro Israele.
Luca Collodi – Città del Vaticano
Nella notte sono proseguiti i bombardamenti di Israele nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di tutti i civili da Gaza City. L’Onu chiede la revoca dell’ordine militare per evitare “conseguenze umanitarie devastanti”. Intanto è allerta per la chiamata di Hamas, nel primo venerdì di preghiera dall’inizio della guerra, a manifestazioni di tutto il mondo musulmano contro Israele.
L’ultimatum
Israele ha ordinato a oltre 1 milione di palestinesi nel nord della Striscia di Gaza di trasferirsi nel Sud dell’enclave entro 24 ore. Israele ha avvertito che operera’ “in modo significativo” nella zona di Gaza City nei prossimi giorni e per questo i civili potranno tornare solo dopo un nuovo annuncio dell’esercito israeliano. Hamas ha minimizzato l’ultimatum di Israele liquidandolo come “falsa propaganda”. L’Onu ha chiesto all’esercito di Tel Aviv una revoca dell’ultimatum militare “per evitare di trasformare quella che e’ gia’ una tragedia in una situazione di calamita’”, ha affermato il portavoce del segretario generale dell’Onu.
La guerra
I bombardamenti su Gaza sono proseguiti anche nella notte mentre il bilancio aggiornato e’ di oltre 1.200 morti tra gli israeliani e piu’ di 1.500 tra i palestinesi, di cui 36 tra Cisgiordania e Gerusalemme est. Gli sfollati sono oltre 400mila. La diplomazia è al lavoro per trovare una soluzione per gli israeliani rapiti da Hamas. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è in Giordania dove vedra’ il re Abdallah II e il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, prima di trasferirsi in Qatar, Paese che ha stretti rapporti con Gaza.
L’allerta
Oggi e’ allarme in molti Paesi per la mobilitazione di Hamas nel primo venerdi’ di preghiera dall’inizio della guerra. L’appello a tutto il mondo musulmano è di scendere in strada dopo la preghiera per manifestare sostegno ai palestinesi e convincere i popoli dei Paesi vicini a unirsi nella guerra contro Israele. La sicurezza e’ stata rafforzata nelle ambasciate israeliane in tutto il mondo.