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Il Vicariato apostolico dell’Arabia meridionale è una giurisdizione territoriale della Chiesa cattolica che comprende i Paesi degli Emirati Arabi Uniti, dell’Oman e dello Yemen. Dal 2 maggio 2022 il vicario apostolico è monsignor Paolo Martinelli, frate minore cappuccino di 63 anni, già vescovo ausiliare di Milano. La casa in cui risiede si affaccia sul cortile della St Joseph Cathedral ad Abu Dhabi.
Un Vicariato da sempre affidato ai Cappuccini
La WAM, l’agenzia stampa degli Emirati, pubblica oggi un articolo in cui si riportano le parole di monsignor Martinelli a proposito del suo incarico cominciato ufficialmente nel luglio scorso. “All”inizio ero sorpreso – racconta il vescovo -, poi ho capito, la mia presenza è in linea con la tradizione, questa infatti è una zona che da tanto tempo è servita dall’ordine dei frati Cappuccini”. “Anche il mio predecessore, il vescovo emerito Paul Hinder e’ un Cappuccino – prosegue – ancora per diversi mesi rimarrà qui, mi sta aiutando tantissimo”. Sui circa 70 sacerdoti presenti attualmente nella regione, 45 sono Cappuccini.
Un’accoglienza straordinaria
Il vicario apostolico confessa all’agenzia che all’inizio era “un po’ frastornato”, ma che “l’accoglienza è stata splendida”. “Mi trovo molto bene, c’è una grande ricchezza culturale e religiosa”, afferma. Monsignor Martinelli dice che in questo primo periodo è impegnato nella visita di tutte le nove parrocchie del Vicariato “che offrono servizio a circa un milione i fedeli, tutti migranti”, distribuiti nei vari Paesi, ma la maggior parte negli Emirati. Parla con entusiasmo delle parrocchie, “luoghi formidabili d’incontro e di intreccio.”
La “mescolanza” qui è la normalità
Sulla presenza nei territori di diverse etnie e culture monsignor Martinelli afferma che “qui la mescolanza è la regola.” E aggiunge: “Questa idea della tolleranza, come idea dell’accoglienza, l’ho avvertita molto forte in questo Paese. San Francesco nel suo viaggio incontra il Sultano, nei suoi scritti è evidente che rimane colpito positivamente dall’incontro con i fratelli musulmani. (…) San Francesco ci insegna che si può imparare vicendevolmente.”
Ascoltare, osservare imparare
Riguardo al suo mandato, il vicario apostolico afferma che suo desiderio per ora è “ascoltare, osservare, imparare” e che ci vorrà del tempo per conoscere bene il luogo in cui ora vive. Si dice sorpreso e colpito nel vedere le chiese sempre piene con la presenza anche di tanti giovani. La fede delle persone è “una fede molto semplice, popolare.”
Il dialogo tra le religioni per costruire un mondo migliore
Alla domanda sul contributo che intende dare il suo ministero, monsignor Martinelli va con il pensiero al documento firmato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib nel 2019 proprio nella capitale degli Emirati. “E’ un testo formidabile – commenta -. L’ho riletto infinite volte. Sento il dovere di contribuire a farlo conoscere e a diffonderlo”. Secondo il vescovo il dialogo interreligioso non è solo una questione dottrinale, “ma apre alla possibilità di conoscersi meglio e costruire un mondo migliore”. L’idea forte del documento, conclude, è “che non si può sostenere la violenza in nome di Dio. Le religioni, tutte le religioni, possono aiutare il mondo a diventare più umano”.