Michele Raviart e Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Davanti al presepe appena inaugurato in Piazza San Pietro, venuto dal Perù e che richiama l’atmosfera dell’America Latina, si prega il Rosario nella Festa della Beata Vergine di Guadalupe, apparsa tra il 9 e il 12 dicembre del 1531 sulla collina del Tepeyac, a nord di Città del Messico. Un’intenzione di preghiera “per tutta la Chiesa cattolica nel mondo, attenta alle grida degli scartati che vivono nelle periferie esistenziali e mossa dalle vittime della pandemia di Covid-19”, promossa dalla Pontificia Commissione per l’America Latina nella Terza Domenica di Avvento.
A precedere la preghiera una cerimonia con canti, balli in abiti tradizionali per ricordare la “Morenita”, la cui effige è impressa su un vessillo bianco che viene retto da diversi religiosi. Poi un video ricorda l’omaggio dei Papi alla Vergine e la recita del Rosario tra le altre lingue in spagnolo e in italiano. Infine il saluto del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.
L’amore per la madre di tutti
“Mossi dalla fede, dall’amore e dalla speranza”, come Chiesa, intesa come “un noi grande come la famiglia umana” – si legge nel comunicato della Commissione istituita da Pio XII nel 1958 allo scopo di “consultare e aiutare le Chiese particolari in America Latina” – “esprimiamo il nostro amore per la madre tutti”, in vicinanza e fedeltà con Papa Francesco, che ha acconsentito a celebrare questa festa in Piazza, prima del consueto Angelus domenicale.
In preparazione del Giubileo del 2031
“Con questo rosario”, spiega a Vatican News, il teologo Rodrigo Guerra, segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina, “iniziamo un cammino di preghiera e di testimonianza pubblica attraverso la quale i cattolici delle Americhe riconoscono in Maria di Guadalupe la Madre di Dio e Madre di tutti, che ci lega e che ci chiede di contribuire alla costruzione della piccola casa sacra, cioè del Regno, in tutto il continente americano”, in preparazione anche del grande Giubileo di Guadalupe del 2031, quando si celebreranno i cinquecento anni dell’apparizione mariana in Messico.
L’invito a tutti i fedeli
Alla preghiera sono invitati “con gioia evangelica” tutti i fedeli, a partire dalla comunità latinoamericana e filippina presente a Roma, pellegrini, religiose e religiosi, cardinali e vescovi, che saranno accolti seguendo le norme di distanziamento e di precauzione dovute alla pandemia. Riuniti in un comune “sentimento latinoamericano” i fedeli reciteranno il Rosario in segno di “unità della differenza”e ogni decina sarà intonata dai rappresentanti di diversi popoli e culture. A concludere il momento di preghiera sarà il cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.