La presidente del Consiglio di amministrazione del Movimento ispirato all’enciclica del Papa parla delle sfide poste dai cambiamenti climatici e le preoccupazioni della società civile per la Conferenza aperta oggi a Baku, in Azerbaijan: bisogna saper lavorare in prospettiva, guardiamo già all’appuntamento del 2025 in Brasile
Lorna Gold di Laudato si’: ecco la Chiesa di fronte alle sfide di Cop29
Il nodo dei finanziamenti
La Cop29 che è stata inaugurata oggi a Baku ha tra i suoi principali obiettivi quello di trovare i fondi necessari a finanziare le iniziative per contrastare i cambiamenti climatici. Ormai – come reso noto dalle Nazioni Unite – si è a un passo dall’aumento di 1,5°C previsti come soglia di non ritorno dagli Accordi di Parigi. L’anno scorso a Dubai è stato creato il Fondo sulle perdite e i danni provocati dal clima che prevede finanziamenti da 100 miliardi di dollari all’anno. “Ci sono dei segnali positivi in questo senso – spiega Gold – anche se sembrano esserci delle esitazioni sul meccanismo CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) per il timore che possa ripercuotersi sul debito dei Paesi più poveri”.
Chi rema contro
A preoccupare circa un possibile buon esito dei lavori di Baku sono anche le interferenze delle lobby dei combustibili fossili che ostacolano e rallentano i lavori delle Cop. Una speranza tuttavia è rappresentata dalla forte presenza alla Conferenza della società civile. “Il Movimento Laudato si’ – ribadisce la sua presidente – è sempre presente ai lavori con la convinzione che la presenza di delegazioni ufficiali di tutti i governi sia un’opportunità da non perdere. Pensiamo ad esempio alla questione dell’adesione al Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili proposto dalle Nazioni Unite”.
Già al lavoro per il 2025
“I cambiamenti, ne siamo coscienti, non avvengono da un giorno all’altro e bisogna lavorare in prospettiva”, spiega la presidente, per la quale “è importante tenere presente gli obiettivi da rilanciare anche in occasione della prossima Cop30 del 2025 in Brasile”. Il ruolo della Chiesa nella tutela della casa comune è fondamentale – conclude – e noi siamo coscienti delle opportunità di visibilità e di impatto sull’opinione pubblica che ci vengono offerte sia dal prossimo Giubileo, sia dall’imminente 10.mo anniversario dell’Enciclica Laudato sì”.