Oggi alla Thrivent Art Gallery di Minneapolis in Minnesota la presentazione della mostra “Art That Unites. A Dialogue between the Centuries from the Vatican Museums and Thrivent Art Collection.” L’esposizione in collaborazione con i Musei Vaticani propone alcuni dei più significativi capolavori grafici contemporanei delle collezioni pontificie, mai esposti prima negli Stati Uniti
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Una rara opportunità per ammirare opere su carta del XX secolo provenienti dai Musei Vaticani accanto a capolavori del passato che sono stati la loro fonte di ispirazione. È l’eccezionale mostra allestita presso la Galleria d’Arte Thrivent nel centro di Minneapolis: 27 le opere provenienti dalla Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani. 29 quelle della Thrivent Art Collection.
Dialogo, incontro, scoperta
Dialogo, incontro e scoperta, sono i caratteri specifici di una rassegna che, aperta al pubblico dal 22 aprile al 25 giugno, si preannuncia come un evento. Di “esposizione epocale” parla Joanna Reiling Lindell, direttrice della Thrivent Collection of Religious Art e della Corporate Art Collection e curatrice insieme a Francesca Boschetti, assistente curatore della Collezione d’arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani.
“Il dialogo tra le opere di entrambe le collezioni”, sottolinea Barbara Jatta, “è un’occasione di grande arricchimento che conferma l’importanza di essere aperti allo scambio con altre istituzioni e di creare un dialogo proficuo tra la nostra e le altre collezioni”.
Secondo Micol Forti, curatore della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, la mostra è “un’ottima occasione per comprendere come i soggetti sacri siano un modello fondamentale attraverso i secoli”.
Otto sezioni
Otto le sezioni che compongono il percorso espositivo: La creazione del mondo, L’Antico Testamento, Madonna con Bambino, La vita di Gesù, La pace e gli angeli, L’Apocalisse, La città e La preghiera.
L’arte grafica, tradizione e rinnovamento
Inaugurata da san Paolo VI nel 1973 la Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani conta oggi oltre 9.500 opere d’arte, di cui 4.000 su carta: disegni e stampe di maestri del calibro di Joan Miró, Henri Matisse, Marc Chagall, Edvard Munch. I pezzi esposti dalla collezione Thrivent comprendono invece opere di Pablo Picasso, Albrecht Dürer, Rembrandt van Rijn ed Elizabeth Catlett.
“Solitamente considerata un campo per specialisti, l’arte grafica è in realtà un osservatorio privilegiato per comprendere i percorsi spesso inusuali scelti dagli artisti alla ricerca di nuove modalità espressive, nuove forme, nuovi simboli” spiega Francesca Boschetti:
“Questa mostra – prosegue – nasce dall’incontro. Quindi incontro tra opere di grafica, disegni, incisioni, stampe che provengono da due diverse collezioni. Incontro anche tra gli artisti che, come dice il titolo, hanno lavorato e agito in secoli diversi. Le opere esposte spaziano dal XV secolo fino al XXI. Incontro tra visioni diverse sul sacro. Le opere che con Joanna Reiling Lindell abbiamo selezionato hanno dentro di sé tematiche simili, raccontano come gli artisti dei diversi momenti guardino al passato e si ispirino alla tradizione per rinnovarla, superarla e proporre nuove visioni, nuovi simboli”.
È questa una mostra che invita alla scoperta. Perché?
Perché le opere su carta che esponiamo, per motivi conservativi devono solitamente stare al buio, nella penombra dei depositi. Sono opere fragili, hanno bisogno di un trattamento speciale e quindi c’è la possibilità di scoprirle nel momento in cui vengono esposte. Questo può accadere solo per periodi molto brevi, per poterle conservare anche per il futuro. “Scoperta” anche perché la grafica è un ambito ritenuto per specialisti, ma in realtà riserva moltissime sorprese a chi si avvicina. È un ambito che, in particolar modo a partire dall’inizio del Novecento, è stato utilizzato dagli artisti come una sorta di laboratorio, un luogo ideale all’interno del quale sperimentare cose nuove e le tecniche grafiche. Per citare solo le più importanti: la xilografia, l’acquaforte, l’acqua tinta e, avvicinandoci nel tempo la litografia, il linoleum-grafia. Sono tutte tecniche che richiedono tantissimo impegno da parte degli artisti e una profonda conoscenza dei materiali, della chimica, ma che offrono un ventaglio di possibilità veramente infinito.
Gli gli artisti contemporanei continuano ad imparare le tecniche antiche, ma a riutilizzarle per dare vita a nuove possibilità linguistiche, stilistiche ed espressive. “Scoperta” perché il pubblico avrà la possibilità di vedere con i propri occhi che la tradizione è ancora un pozzo da cui attingere idee che possono trasformarsi in nuove proposte. I contemporanei attingono proprio a questo pozzo e agli artisti del passato. Il confronto e il dialogo che si è creato fra le opere esposte dà conferma di questa costante vitalità.
La Bibbia come riferimento e ispirazione accomuna gli artisti del passato come quelli contemporanei…
Contemporanei e anche artisti del Rinascimento del Seicento, guardano alle Sacre Scritture. Le Sacre Scritture sono di fatto il cuore pulsante di questa mostra. Per accompagnare il visitatore abbiamo pensato di strutturarla come un viaggio diviso per sezioni che si apre sulla città. Alcune carte preziosissime ci fanno entrare in grandi piazze: Piazza San Pietro prima di tutte. Edifici sacri dominano la spazialità della piazza. Una meravigliosa stampa di Piranesi è affiancata da due carte di Paul Klee e di Lyonel Feininger. Si passa poi all’interno di spazi in cui la preghiera è centrale. Troviamo due capolavori assoluti: una incisione di Rembrandt, a fianco della quale una xilografia di Munch ci mostra come l’artista si sia ispirato al suo predecessore tramutando l’atmosfera e conservando il cuore di quello che era il momento di raccoglimento e di meditazione del soggetto rappresentato. E proprio accanto alla preghiera, finalmente arriva l’interpretazione, la declinazione sempre varia e diversa delle Sacre Scritture, ad iniziare dalla Genesi, dalla creazione del mondo. Qui vediamo affiancate opere di Miró, della francese Dulac, dell’olandese Muller. E poi si continua con le Sacre Scritture. Il Vecchio Testamento con poche immagini, ma bellissime: Picasso, Otto Dix, la compagna di Max Ernst, Dorothea Tanning. Quindi si entra negli episodi della vita di Cristo. Tutto il percorso dedicato a questa lunga, articolata e narrazione, vede artisti lontanissimi fra loro che dialogano e mostrano come questi testi siano stati di ispirazione e abbiano attraversato i secoli. Abbiamo quindi i teneri momenti in cui la Vergine tiene in braccio Gesù Bambino, il Battesimo di Cristo. E poi il momento dell’incontro con Pilato, la Flagellazione, la Crocifissione, fino alla Deposizione e infine alla Resurrezione. In questa sezione troviamo artisti del calibro di Goltzius, Matisse, Dürer, Elizabeth Cutler e ancora Luca di Leida, Sandra Boden, Chagall, Rouault, Dürer, Rembrandt, Marino Marini. È veramente una abbondanza di visioni e di declinazioni.
Una sezione è dedicata all’Apocalisse…
Due grandissimi maestri a confronto Albrecht Dürer con i suoi quattro cavalieri nella sua magnifica incisione e a fianco quattro litografie di Rufino Tamayo, artista messicano che ne dà una lettura completamente rinnovata: mostra come l’esempio degli antichi rimanga un punto di riferimento.
Pensando a quanto sta avvenendo al dramma della guerra che caratterizza queste ore. La mostra offre un messaggio?
Inutile sottolineare come questo penultimo capitolo abbia dei legami con quanto sta avvenendo nel mondo e con come l’arte abbia sempre un laccio di senso, uno sguardo attento e presente rispetto a quello che la realtà suggerisce, a quanto avviene e sta avvenendo. Abbiamo voluto concludere questo viaggio con due bellissime opere di Picasso e di Braque, due colombe della pace che vogliamo siano ben augurali per il futuro di tutti.
Per tutte le immagini di opere della Thrivent Art Collection di Minneapolis (MN): Photo courtesy of Thrivent”