Termina la diciannovesima edizione del Festival della Comunicazione delle Paoline e dei Paolini a Pinerolo sul tema dell’intelligenza artificiale. Il vescovo Olivero: “un prezioso il lavoro di squadra: chiesa cattolica, amministrazione, scuole, giornali, associazioni e chiesa valdese”. L’edizione 2025 si svolgerà a Fermo nelle Marche
Michele Raviart – Città del Vaticano
Si è conclusa con l’evento “Dire Dio, oggi: la sfida”, dialogo tra il vescovo di Pinerolo Derio Olivero e la teologa Antonietta Potente, con la moderazione del giornalista di Famiglia Cristiana Alberto Chiara, la diciannovesima edizione del Festival della Comunicazione organizzato da Paoline e Paolini in concomitanza con la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali. Il tema della manifestazione, durata dieci giorni, è stato “RestIAmo connessi” e ha avuto come filo conduttore quello dell’intelligenza artificiale, argomento scelto dal Papa per la giornata.
La sfida di entrare in comunicazione con Dio
“Dopo un tuffo di dieci giorni nella contemporaneità abbiamo provato a chiederci: Dio è ancora attuale?”, ha dichiarato monsignor Olivero nel comunicato conclusivo del festival. “La sala gremita ci ha mostrato che Dio continua a essere interessante”, ha ribadito. “Perché Lui è sempre più ‘avanti’ di noi, della nostra Chiesa. Lui continua ad essere appassionato di ogni uomo e ogni donna che viene al mondo, in tutte le epoche storiche. E le prova tutte per entrare in comunicazione con noi, in ogni tempo”. “Stargli dietro”, ha aggiunto, “è la nostra grande sfida. La Verità continua ad essere Lui, non noi. La Verità continua ad essere Lui, non la Chiesa. Noi, con passione e umiltà, cerchiamo di andargli dietro, cerchiamo di mostrare Lui ai nostri compagni di viaggio. Cerchiamo di entrare nella sua passione per gli umani, suoi cuccioli”.
Aprire gli occhi sul presente e sul futuro
Oltre ad affrontare il futuro delle comunicazioni grazie all’implementazione delle AI – un tema, ha detto Olivero che “ci ha costretti ad aprire gli occhi sul presente, anzi sul futuro” e “a vincere i pregiudizi tramite un paziente lavoro di ascolto e ricerca” – il festival ha raccontato il territorio pinerolese e la collaborazione di molte delle realtà locali. “È stata per me una gradita sorpresa vedere la passione e il lavoro del gruppo che ha preparato e dei volontari. Sono stati loro l’anima del Festival. Inoltre è stato prezioso il lavoro di squadra: chiesa cattolica, amministrazione, scuole, giornali, associazioni, chiesa valdese, Paolini e Paoline”.
Una Chiesa che cammina con tutti
“Credo che il Festival ci abbia aiutato a camminare in questa direzione. Aiutandoci ad essere una Chiesa non più di tutti, ma sempre per tutti. Una Chiesa che cerca di camminare con tutti, in ogni epoca, senza pregiudizi, senza pretese”, ha detto il vescovo di Pinerolo, ringraziando i coordinatori suor Cristina Beffa e don Giuseppe Lacerenza. ”Ho iniziato il Festival della Comunicazione con due sentimenti in cuore”, ha concluso, “ero certo che questi giorni sarebbero stati un regalo per il nostro territorio”, ma “temevo che la nostra Città fosse troppo piccola per un evento così importante. Giunti al termine posso dire che il Festival ci ha arricchiti tutti e ci ha dimostrato che il nostro territorio ha molte risorse”. L’appuntamento con la ventesima edizione, nel 2025, è nell’arcidiocesi di Fermo, nelle Marche.