Dopo l’appello del Papa, monsignor Theodoros Kontidis sottolinea l’importanza di un cambio di abitudini e di solidarietà tra le persone che migliori la lotta ai cambiamenti climatici
Deborah Castellano Lubov – Città del Vaticano
Abbiamo bisogno di una strategia di prevenzione e di “cambiare il tipo di foresta che abbiamo”, implementando misure di salvaguardia “a lungo termine”. In un’intervista ai media vaticani, l’arcivescovo di Atene Theodoros Kontidis, affronta il dramma degli incendi che negli ultimi giorni hanno segnato la Grecia. Dopo l’appello col quale Papa Francesco, all’Angelus dell’Assunta, ha espresso vicinanza alla popolazione sofferente, monsignor Kontidis osserva come sia cruciale un cambiamento di abitudini e sottolinea l’importanza di una solidarietà reciproca per meglio affrontare un fenomeno reso più insidioso dall’aumento delle temperature globali.
Una dramma ricorrente
Gli investigatori sospettano che un cavo elettrico difettoso possa aver causato quello che viene considerato il peggior incendio dell’anno in Grecia, che ha ucciso una donna e bruciato 10 mila ettari vicino ad Atene, coprendo un’area totale grande quanto Parigi. Il rogo, iniziato l’11 agosto scorso, è scoppiato in una foresta vicino alla città di Varnavas, a 35 chilometri dalla capitale. Gli incendi boschivi sono stati per anni una caratteristica comune delle estati greche, spesso attribuiti a cause dolose o involontarie, a cortocircuiti o, occasionalmente, a cause naturali. Nel 2023, il Paese ha registrato più di 8.000 incendi forestali. Negli ultimi anni, il rischio di tali incendi è aumentato a causa dei cambiamenti climatici, che hanno portato a temperature più calde e meno piogge. Quest’anno, la Grecia ha avuto l’inverno più caldo mai registrato e poi un’estate con piogge al minimo in molte aree, cosa che secondo i vigili del fuoco costituisce “una ricetta per disastri incendiari.”
Monsignor Kontidis, hanno fatto il giro del mondo le terribili immagini degli incendi che hanno colpito il suo Paese. Qual è la situazione attuale?
I recenti incendi sono durati due o tre giorni e sono stati molto intensi e vicini ad Atene, nella regione dell’Attica, creando un enorme problema e provocando una significativa perdita di foreste vicino alla capitale. Nonostante la loro brevità, il fuoco è stato molto violento e si è diffuso molto rapidamente, causando notevoli danni naturali in una città complessa come Atene. Questo rappresenta un vero problema, poiché quest’anno possiamo vedere come le temperature siano più alte e creino difficoltà a tutti noi residenti.
Il Santo Padre ha lanciato un appello a sostegno della popolazione, molte persone sono state evacuate dalle loro case…
Alcune abitazioni sono state distrutte anche se fortunatamente non tante. Negli ultimi anni c’erano stati gravi incendi con molte vittime. Ma certamente se perdi la tua casa questo è un disastro che cambia la vita. Facciamo il possibile, ma è sempre doloroso per le vittime. Sarebbe stato molto peggio se l’incendio fosse continuato qualche giorno ancora, ma è praticamente impossibile controllare un incendio quando c’è siccità e vento. L’unica cosa da fare è la prevenzione. Ma una volta che un incendio inizia, si può fare molto poco. È praticamente impossibile controllare un incendio quando c’è siccità e vento. L’unica cosa da fare è la prevenzione.
Papa Francesco insiste sulla salvaguardia del Creato. Lei ha menzionato la necessità di prevenire gli incendi, anche se è difficile. Com’è possibile incoraggiare efficacemente le persone a proteggere l’ambiente e in particolare a prevenire gli incendi?
C’è sempre bisogno che le persone siano caute, perché in estate basta una piccola fiamma per innescare ovunque un incendio. Purtroppo ci sono sempre persone negligenti e ci sono sempre piromani che appiccano incendi intenzionalmente. È chiaro per noi che dobbiamo cambiare il tipo di foresta che abbiamo. Ad esempio, gli alberi di pino sono incontrollabili in caso di incendio, quindi dobbiamo cambiare e implementare una strategia a lungo termine, per garantire di avere non solo foreste di questo tipo ma diversi tipi in cui, ad esempio, gli alberi possano essere sostituiti. Questo è un grande progetto, una cosa non semplice da fare. In questi casi e in altre situazioni simili, la nostra Caritas fornisce aiuto e intervento, ma comprendiamo che questo è ancora troppo poco e arriva sempre dopo, specie in una grande città come Atene che conta 4 milioni di abitanti.
In Europa stiamo assistendo a temperature sempre più elevate. Il Papa nella Laudato si’ e di recente nella Laudate Deum sottolinea l’urgenza di affrontare seriamente i cambiamenti climatici. Pensa che la gente stia prendendo con attenzione questo problema?
È chiaro che abbiamo bisogno di una maggiore consapevolezza di questi problemi, non solo per rispetto della natura ma anche per della vita delle persone. Tutti comprendiamo che in un solo giorno la vita di una famiglia può essere distrutta, dunque è una questione seria di vita sociale e familiare. Sensibilità, attenzione e responsabilità, sia personale che sociale, sono così importanti. A volte siamo distratti, non pensiamo a ciò che facciamo e alle conseguenze delle nostre azioni, ad esempio quando facciamo un barbecue fuori casa o cose simili. Certe volte quello che inizia come una semplice festa, un incontro fra amici, può trasformarsi in un disastro in pochi minuti. Dopo aver visto tutto ciò che sta accadendo, dobbiamo cambiare le nostre abitudini, diventare più responsabili.
C’è qualcosa di cui le persone che hanno perso tanto hanno bisogno in questo momento e cosa può dire alla sua gente per confortarla?
Le necessità immediate sono gestite dalle autorità locali, ma il problema per chi ha perso la casa non finisce con le necessità immediate dei primi giorni, perché questa perdita è molto significativa e influenzerà l’intera vita di una famiglia per molti anni. Alla mia gente dico di non scoraggiarsi, non disperare, ma avere speranza e fiducia nella solidarietà umana, che è così importante in queste situazioni, in modo che nessuno si senta abbandonato o solo.