La Santa Sede: dagli oceani una speranza per sconfiggere la fame

Vatican News

L’intervento di monsignor Chica Arellano, osservatore vaticano presso Fao, Fida e Pma, alla 38.ma sessione della Conferenza regionale per l’America Latina e i Caraibi in corso in Guyana

L’Osservatore Romano

La pesca e l’acquacoltura siano sostenibili: è l’auspicio espresso da monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, l’Ifad e il Pam, intervenuto ieri alla 38° sessione della Conferenza regionale per l’America Latina e i Caraibi, in corso in Guyana. Al centro della riflessione del presule, l’iniziativa Blue transformation promossa dalla Fao e pensata per valorizzare il potenziale degli oceani a sostegno della sicurezza alimentare globale. Secondo l’Onu, infatti, nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi di persone e per sfamare tutti si ritiene necessario guardare anche agli oceani.

Tuttavia, ha detto il rappresentante della Santa Sede, la “trasformazione blu” va inserita all’interno della conversione ecologica così spesso invocata da Papa Francesco. Ciò significa che devono essere evitati i metodi di pesca distruttivi o selettivi che minacciano ad esempio alcune forme di plancton. Tali metodi, inoltre, sono deleteri «per la sopravvivenza e il progresso dei pescatori artigianali e delle loro famiglie, nonché per le popolazioni indigene, che vedono violati i loro diritti ancestrali e deteriorato l’ambiente in cui vivono da sempre». Di qui, l’appello dell’osservatore permanente a favorire la promozione sociale e la creazione di opportunità per tutti, affinché sia la “trasformazione blu” che la conversione ecologica siano «orientate alla realizzazione del bene comune, che è l’unico modo per prendersi cura della casa comune in cui tutti viviamo e che deve accogliere anche le generazioni future».