La Polonia ricorda Giovanni Paolo II a 18 anni dalla morte

Vatican News

Marce, incontri e veglie di preghiera in tutto il Paese per ricordare san Giovanni Paolo II scomparso il 2 aprile 2005. Una ricorrenza caratterizzata dalla calorosa partecipazione di tante persone, ma anche da alcuni atti di vandalismo

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Un’espressione di gratitudine a san Giovanni Paolo II nel 18.mo anniversario della morte. Sono le numerose marce organizzate in varie città della Polonia oggi per esprimere gratitudine a Karol Wojtyla per un luminoso pontificato e rispondere ad attacchi da parte di alcuni settori culturali e politici del Paese contro la sua figura. Ai cortei si accompagnano anche incontri e veglie di preghiere, con la partecipazione di fedeli di ogni età.

Il suo pontificato, dono per la Chiesa e il mondo

In una nota pubblicata sul sito dell’episcopato polacco, il portavoce della Conferenza Episcopale, padre Leszek Gęsiak, sottolinea come oggi ci siano tentativi non solo di sminuire, ma addirittura di passare sotto silenzio o ridicolizzare ciò che Papa Giovanni Paolo II ha fatto per la Chiesa universale e per la Polonia. 

“Per noi, cresciuti e maturati durante il suo pontificato – dichiara padre Gęsiak – è impensabile svalutare in questo modo ciò che il Papa polacco ha fatto per la nostra Patria nei difficili momenti storici a cui abbiamo assistito. Il ricordo dei suoi successi per la Chiesa in Polonia e nel mondo, nonché la consapevolezza dell’enorme patrimonio da cui abbiamo attinto e che per molti aspetti resta ancora da scoprire, fanno sì che ogni 2 aprile le ore 21:37 restino per molti di noi un momento speciale di ringraziamento a Dio per il dono della sua persona”. 

“È impossibile – prosegue il portavoce dell’Episcopato polacco – stimare il bene che quest’uomo ha donato all’umanità e infuso nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo. Non permetteremo, quindi, che questo bene donato all’umanità da Giovanni Paolo II venga distrutto o cancellato”.

La preghiera per i responsabili degli atti vandalici

L’odierno anniversario è stato segnato anche da alcuni atti di vandalismo con le accuse di presunte mancanze nella lotta contro gli abusi nella Chiesa quando Wojtyla era arcivescovo di Cracovia. A Breslavia un murales con l’immagine del Papa è stata imbrattata con della vernice rossa, mentre a Łódź, nel centro della Polonia, è stato vandalizzato il monumento dedicato a Giovanni Paolo II di fronte alla cattedrale. “Giunto qui questa mattina per celebrare la messa della Domenica delle Palme”, ha raccontato l’arcivescovo metropolita di Łódź, monsignor Grzegorz Ryś, “mi sono chiesto: cosa avrebbe fatto Giovanni Paolo II? La risposta è ovvia: avrebbe pregato per i responsabili”. Il presule ha rivolto quindi questo invito a tutti i fedeli. 

Una condanna degli attacchi arriva anche dall’arcivescovo di Danzica, monsignor Tadeusz Wojda, che ha parlato di “un tentativo infondato di rovesciare l’autorità e distruggere la santità di Giovanni Paolo II”.  “Screditando la sua persona – ha detto – si rischia di privare le giovani generazioni di un importante punto di riferimento in materia di fede e morale. La buona notizia – ha aggiunto – è che in sua difesa, oltre a sacerdoti e vescovi, si alzano con coraggio sempre più laici”.