Alla guida dell’Associazione internazionale delle Carità, la più antica associazione laica nella storia del volontariato, è stata eletta Tayde de Callatay, il cui incarico avrà la durata di tre anni. L’elezione al termine dell’Assemblea internazionale che si è tenuta dal 21 al 25 marzo a Frascati (Roma), nel corso della quale si è fatto il punto su iniziative e progetti di solidarietà nei diversi Paesi del mondo
Adriana Masotti – Città del Vaticano
L’Assemblea dell’AIC, Associazione Internazionale delle Carità, convocata sul tema: “Cittadini del mondo, in cammino uniti nella speranza”, si è conclusa venerdì 24 marzo con l’elezione del nuovo presidente internazionale: la belga Tayde de Callatay, già segretaria dell’Executive Board uscente, coordinatrice per l’Europa e il Medio Oriente e Head of Projects, presidente di AIC – Solidarité. È stata eletta – si legge nel comunicato stampa – da oltre 150 delegati in rappresentanza dei presidenti nazionali e dei direttivi delle varie nazioni riuniti a Frascati, in provincia di Roma, dal 21 marzo. Tayde de Callatay subentra a Rose de Lima Ramanankavana, del Madagascar, che ha guidato l’AIC nel triennio appena concluso. La scelta di una donna alla presidenza conferma ancora una volta un trend presente nell’Associazione già dal periodo 1971-1983 quando l’incarico era ricoperto da Claire Delva, anche lei di nazionalità belga, e proseguito senza interruzioni.
Il grazie di Tayde de Callatay
“Desidero ringraziarvi della fiducia che mi avete accordato” ha esordito la neopresidente parlando all’Assemblea e al neo-Executive Board subito dopo l’elezione esprimendo la sua gratitudine a volontari, collaboratori e quanti ha incontrato nel suo cammino all’interno dell’Associazione. “Voi mi avete permesso di scoprire e apprezzare l’immensa ricchezza della rete AIC: volontari profondamente impegnati, creativi e generosi che lavorano in equipe in spirito di comunione fraterna e spirituale; un lavoro ‘impressionante’ – ha detto – realizzato giorno dopo giorno, in tutto il mondo, per il bene delle nostre sorelle e dei nostri fratelli più bisognosi; il meraviglioso carisma vincenziano che ci indica il cammino e ci unisce in maniera particolare”.
Fiducia e speranza di fronte alle nuove sfide
Tayde de Callatay, riferisce ancora il comunicato, ha ringraziato il Signore “per il dono immenso che mi ha fatto invitandomi un giorno a seguirlo attraverso questa opera magnifica che lo Spirito Santo ha ispirato a San Vincenzo de’ Paoli più di 400 anni fa”. La neopresidente ha guardato con speranza alla situazione attuale: “Il contesto attuale è preoccupante sotto molteplici aspetti in particolare per le persone più vulnerabili che noi accompagniamo. Lo abbiamo sottolineato più volte durante questo incontro e le testimonianze dal territorio ce l’hanno confermato. All’interno della nostra associazione noi dobbiamo mettere in luce ed affrontare importanti sfide per essere in grado di perseguire le nostra missione oggi e per molti anni ancora”. Tayde de Callatay ha poi invitato ad essere fiduciosi nonostante tutto. E ne ha elencato i motivi: “Fiducia innanzitutto perché sappiamo che lo Spirito Santo ci ispira e ci guida nella nostra bella missione vincenziana affinché giorno dopo giorno possiamo far vivere il Vangelo”. E in secondo luogo “fiducia perché possiamo contare sull’esempio e l’insegnamento di San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa de Marillac”. Fiducia, ancora, per lo spirito di iniziativa e di adattamento dei volontari “perché nelle numerose situazioni di crisi incontrate sul territorio, noi volontari AIC abbiamo saputo dar prova di una creatività e di una capacità di adattamento fuori dal comune”.
La rete dell’AIC a servizio dei più vulnerabili
Oltre 100.000 volontari in oltre 56 Paesi in tutto il mondo compongono la rete di AIC, quotidianamente al servizio dei fratelli e delle sorelle più svantaggiati con l’obiettivo di costruire insieme un mondo migliore. Ad alimentare la speranza per Tayde de Callatay è anche il fatto che le persone più svantaggiate che l’Associazione internazionale delle Carità accompagna durante i diversi servizi hanno dentro di loro grandi energie “che a volte hanno bisogno solamente di un ascolto attento, di uno sguardo, di un incoraggiamento da parte dei volontari per essere portate alla luce”. La neopresidente ha concluso: “Per tutte queste ragioni mi rallegro molto di proseguire con tutte e tutti il nostro buon cammino vincenziano, uniti nella fiducia, nella speranza, per preparare insieme con la grazia di Dio un futuro pieno di promesse per AIC, un futuro luminoso”.