Federico Piana- Città del Vaticano
Un’apparizione silenziosa della Madonna con San Giuseppe e San Giovanni Evangelista rivolti verso un altare sovrastato da un agnello e da una croce. Accadeva il 21 agosto del 1879 a Knock, piccola cittadina della contea irlandese del Mayo, nella provincia del Connact. Ora, a 142 anni da quell’evento prodigioso e straordinario, la Basilica Nostra Signora Regina d’Irlanda – che ogni anno accoglie decine di migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo – è stata riconosciuta come Santuario mariano ed eucaristico internazionale. Ed è proprio il 19 marzo, giorno della Festa di San Giuseppe, che si svolgerà una Messa solenne con la quale si sancirà ufficialmente la decisione della Santa Sede. Durante la funzione religiosa verrà trasmesso un videomessaggio di Papa Francesco che visitò il Knock nell’agosto del 2018, nell’ambito dell’incontro mondiale delle famiglie, soffermandosi in intima preghiera nella Cappella delle Apparizioni. “La decisione di elevare Knock a Santuario mariano ed eucaristico internazionale è stata accolta con grande gioia ed entusiasmo non solo dal santuario ma dai fedeli di tutta l’Irlanda” dice il rettore, padre Richard Gibbons. “Knock – aggiunge il sacerdote- rappresenta un solido punto di riferimento per la fede ed il nutrimento spirituale di tutte le anime”.
Questa decisione cosa rappresenta per la Chiesa irlandese?
R.- Per noi, questo riconoscimento, sulle orme della visita di Papa Francesco del 2018, indica che a Knock si trova a disposizione una significativa risorsa per la nuova evangelizzazione e per lo sviluppo e l’approfondimento della fede tra la nostra gente. In più, rende immediato il collegamento agli altri santuari internazionali e rende più facile studiare ed applicare le loro iniziative, sempre nel contesto della nuova evangelizzazione, così come noi mettiamo a loro disposizione le nostre esperienze negli stessi campi.
Come nasce il culto alla Madonna di Knock?
R.- L’apparizione di Knock è davvero unica e bella. Alle otto di sera del 21 agosto del 1879, sul fastigio della chiesa parrocchiale, apparve una grande luce che venne vista dalla gente del paese. Essi si avvicinarono per capire cosa fosse successo e videro la Madonna affiancata, da un lato, da San Giuseppe e, dall’altro, da San Giovanni Evangelista che si presentava giovane e vestito da vescovo con in mano il libro del Vangelo. Nel centro del fastigio, si vedeva un altare sul quale c’era un agnello, trafitto ma vivo, risorto. Davanti c’era una croce vuota e tutto era circondato da angeli in adorazione. L’apparizione era senza un messaggio e si svolse in completo silenzio per ben due ore. Quindici fedeli, successivamente, testimonieranno l’apparizione e si sottoporranno ad un’inchiesta voluta dall’allora arcivescovo della diocesi. La commissione d’indagine rilevò la consistenza e la concordanza tra testimoni e testimonianze. Ecco l’unicità di questa apparizione, allo stesso tempo eucaristica e mariana, dalla quale è scaturito, con naturalezza, un forte apostolato riconciliatore: la maggioranza dei pellegrini, infatti, si reca al sacramento della riconciliazione al quale abbiamo affiancato un servizio di consulenza professionale per chi vuole approfondire l’esperienza di guarigione sacramentale.
Quanti pellegrini, ogni anno, vengono a visitare il Santuario?
R.- Prima della pandemia, accoglievamo un milione e mezzo di fedeli
E, in questo tempo di pandemia, come si svolge l’accoglienza?
R.- Come accade in altre parrocchie, ci troviamo impossibilitati ad accogliere la gente per poter partecipare alle nostre celebrazioni: per ovviare a questo problema ci siamo affidati ai mezzi elettronici. Infatti, sebbene i fedeli soffrano per l’impossibilità di partecipare direttamente, abbiamo potuto restargli vicino mettendo online non solo le celebrazioni ma anche molte opportunità per approfondire la fede, la preghiera e la vita spirituale.