Un volume edito da LEV e Solferino e a cura di Riccardo Bonacina sulla chiamata per il bene comune che, attraverso discorsi, omelie e altri documenti, ripercorre uno dei pilastri del magistero di Franceso. Il curatore: “Una sorta di catechesi sulla predisposizione verso gli altri”
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
S’intitola “Io avrò cura di te. La chiamata per il bene comune” il volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana e da Solferino, nelle librerie il 19 settembre. Si tratta di una sorta di “catechesi”, per dirla con il curatore Riccardo Bonacina. Infatti, raccoglie tutti i pronunciamenti di Papa Francesco in questi dieci anni sul grande tema dell’accoglienza dei bisognosi. Un tema attualissimo che – come ricorda il sottotitolo – è all’origine della costruzione del bene comune riflettendo lo sguardo evangelico del credente. “L’ipotesi di partenza – dice Bonacina – è che il Papa venuto dall’Argentina ad un certo punto afferma di aver conosciuto in Italia la bellezza volontariato”. Una scelta libera verso l’altro che caratterizza la cultura del nostro paese e che si manifesta soprattutto nelle situazioni di emergenza. Effettivamente lo abbiamo visto nella pandemia, così come in altre occasioni: dall’alluvione in Emilia Romagna fino al terremoto in Marocco. “Senza questa libera scelta, il bene comune si sfarina”, ribadisce Bonacina definendo il volume “un tour nei discorsi del Papa durante le udienze alle associazioni, le encicliche e altre circostanze pubbliche”.
Il bene prodotto
“Il libro – prosegue – aiuta anche a capire cosa dà sostanza all’azione del volontariato e a riscoprirne l’origine e lo scopo offrendo anche una risposta a quanti sono preoccupati per un calo dei volontari”. Recentemente anche l’Istituto Nazionale di Statistica lo ha certificato: “I volontari nelle organizzazioni – precisa Bonacina – sono diminuiti di un milione e mezzo di unità rispetto 2015”. Un dato per certi versi allarmate, che tuttavia non tiene conto di tutti quelli che si mobilitano più o meno spontaneamente in risposta alle emergenze. E quest’ultima è una reazione importante, che anche il libro vuole ‘fotografare’ sulla scia delle parole del Papa. “Un capitoletto – avverte il curatore – s’intitola ‘Quanto bene c’è’ e riflette appunto le osservazioni di Francesco su ciò che di buono si produce in certi momenti estremi”. Basti citare ciò che successo negli ultimi giorni a Lampedusa, dove gli isolani hanno aperto le porte delle proprie case ai migranti offrendo loro la pasta asciutta e altri generi di conforto. Bonacina cita anche il caso della martoriata Ucraina. “Il Paese è un disastro”, commenta, “ma quanto bene si è prodotto in questo anno e mezzo in termini di aiuti umanitari e di solidarietà?!”.
Ascoltare, riflettere e agire
Il Papa non ha mancato di esprimere la sua gratitudine per tali gesti che seguono le sue esortazioni alla solidarietà. Del resto – come ha spiegato Francesco all’udienza generale dello scorso 13 settembre – il credente non deve perdersi in chiacchere. Al contrario, è chiamato a “sporcarsi le mani” a fronte delle questioni politiche, sociali ed economiche di oggi. Ed è così che la persona varca la dimensione dell’uscita e dell’annuncio, secondo la prospettiva del libro che ripropone anche i modelli di riferimento spesso citati dal Papa. “L’invito – aggiunge Bonacina – è sempre ad essere come Maria della Visitazione, che ascolta, riflette e agisce. Questi sono i tre movimenti dell’azione volontaria: ascolta il bisogno dell’altro; riflette per capire come può rispondergli; e subito agisce tendendo la mano”. Il curatore, infine, confida il progetto di andare dal Papa per consegnargli una copia del volume e per ringraziarlo delle sue parole. E prende a prestito una frase del Pontefice per rispondere all’ultima domanda, sul perché accostarsi a questo libro: “Fa bene leggere queste cose”.